Decima edizione della Festa della letteratura ”Bimbi a bordo” dal 23 al 28 agosto. Spettacoli teatrali, letture ad alta voce, incontri con gli autori e laboratori.
“La decima edizione del Festival della Letteratura Bimbi a Bordo sarà dedicata ai temi della leggerezza e della profondità. Ai modi in cui questi temi possono intrecciarsi nelle opere letterarie, specie se rivolte a un pubblico di lettori in fase di formazione: i bambini e i ragazzi. Per questa edizione del Festival ci saranno spettacoli teatrali, letture ad alta voce, incontri con gli autori e laboratori per grandi e piccini, e ancora giochi e tanta musica.
Ci saranno naturalmente le storie: che ci aiuteranno a esplorare la complessità e la ricchezza della letteratura dell’infanzia contemporanea. Storie coraggiose per i temi trattati, storie libere dal timore di poter risultare troppo complicate e difficili per essere comprese. Libere dal timore di poter turbare l’immaginazione e innocenza dell’infanzia. Storie per aprire nuovi occhi sul mondo, e imparare ad avere un po’ meno paura. Perché a fare paura è ciò che non si conosce. La letteratura offre occasioni straordinarie per assumere per un po’ i panni degli altri e guardare il mondo da prospettive inedite”.
Sono queste le parole di Martino Negri, Direttore Scientifico del Festival, per presentare la decima edizione del Festival Bab. Le ricerche di Negri si sviluppano specialmente nell’ambito della letteratura per l’infanzia e della didattica della letteratura, focalizzandosi sulla forma narrativa del picture book.
L’importanza delle parole di Italo Calvino
Dal 23 al 28 agosto, il Festival (diffuso) di Guspini. “In leggerezza, con profondità: narrare senza paura”. Il tema scelto per la decima edizione ci riconduce alle parole di Italo Calvino, autore che ha spesso analizzato leggerezza e profondità. Nel 1964 proprio Calvino scrisse che ogni nuovo libro letto in giovinezza è un nuovo occhio che si apre sul mondo modificando «la vista degli altri occhi o libri-occhi che si avevano prima».
Il potere delle storie
“A distanza di più di cinquant’anni il mondo pare diventato terribilmente complesso. E’ a tratti fitto di contraddizioni, inquietante e minaccioso. Le bambine e i bambini si affacciano su tale complessità sempre più precocemente, con o senza il permesso degli adulti. Per questo l’affermazione di Calvino indica ancora una possibilità importante, una strada possibile nell’ottica di costruire strumenti di comprensione del mondo ampi e articolati. Strumenti adeguati alle trasformazioni radicali e repentine che stiamo vivendo: la via delle storie. Sono proprio le storie ad offrire occasioni fondamentali di decentramento culturale e cognitivo. Insegnano ad assumere come proprio lo sguardo altrui, a camminare per un po’ – per la durata della lettura e a volte anche dopo con le scarpe di qualcun altro, imparando ad aprire nuovi occhi sul mondo, come scriveva Calvino, e dunque a disporsi all’ascolto, a un ascolto più attento di prospettive che non siano le proprie.
La letteratura come diritto alla leggerezza e alla bellezza
”Il diritto alla leggerezza, al godimento puro che solo una buona storia sa regalare, va così di pari passo col diritto al peso, alla profondità e alla serietà. A quella serietà – anche del gioco – ha concluso Negri – che ha a che fare col rispetto dell’intelligenza e della sensibilità infantili, e con il diritto alla bellezza che riguarda tutti e a cui una letteratura che voglia dirsi tale, a maggior ragione se rivolta all’infanzia, dovrebbe sempre ambire”.