Si chiude in bellezza la IV edizione del Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai, organizzato dal Teatro del Segno
Un’affascinante utopia per arrestare la cieca corsa dell’umanità verso la catastrofe e finale in musica tra jazz, pagine d’opera e suoni dell’Isola per chiudere in bellezza la IV edizione del Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai (OR) organizzato dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda e con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai e della Regione Sardegna – con un ricco cartellone fra prosa, musica, danza, cinema, gastronomia e letteratura dal 16 luglio al 20 agosto nel suggestivo paese del Barigadu.
Focus su cultura, politica e sensibilità ambientale e note improvvisate nel duplice appuntamento di giovedì 18 agosto a partire dalle 21 in piazza Santo Isidoro ad Allai : Mario Capanna presenta “Il Risveglio del Mondo / Testimonianze sul Parlamento Mondiale” (Mimesis Edizioni) per una riflessione sull’istituzione di una assemblea che possa davvero rappresentare tutti i popoli della Terra «per salvarci insieme dai pericoli che minacciano ormai la sopravvivenza stessa dell’umanità» in una conversazione con il giornalista Mauro Pili, l’editore Giuseppe Barile e il sindaco di Allai Antonio Pili e a seguire (dalle 22.30) l’intrigante “Manhattan Suite” del pianista e compositore Carlo Maria Barile, un virtuosistico assolo per un ideale viaggio nelle atmosfere e nei paesaggi urbani di New York a tempo di Jazz.
“Il risveglio del mondo”
Si intitola “Il Risveglio del Mondo / Testimonianze sul Parlamento Mondiale” il saggio curato da Mario Capanna – noto intellettuale e scrittore, ex uomo politico e attivista, leader del movimento studentesco del ’68 e segretario nazionale di Democrazia Proletaria, ambientalista e pacifista – e pubblicato da Mimesis Edizioni, al centro dell’incontro in programma giovedì 18 agosto alle 21 in piazza Santo Isidoro ad Allai: interverranno, oltre allo stesso Mario Capanna, il giornalista Mauro Pili (caporedattore de L’Unione Sarda), l’editore Giuseppe Barile e il sindaco di Allai Antonio Pili. “Il Risveglio del Mondo” rappresenta l’ideale continuazione e approfondimento del progetto illustrato in “Parlamento Mondiale. Perché l’umanità sopravviva” (Santelli, 2021), in cui Mario Capanna, insieme con Stefania Barile, Fabio Minazzi, Luciano Neri e Romolo Perrotta, proponeva l’istituzione di un organismo super partes, che come ricordava Roberto Guarasci nella prefazione «potrebbe risolvere i grandi problemi del nostro tempo».
Le parole di Guarasci
Sottolineava Guarasci: «Il mondo sta bruciando: va in rovina e le cause sono molteplici (mutamenti climatici, guerre, migrazioni, epidemie…). L’uomo ha raggiunto una potenza tecnologica subordinata al profitto, in grado di inquinare l’atmosfera, sconvolgere l’ecosistema e pregiudicare così il futuro della specie. L’ONU si è rivelata del tutto inefficace». In questo contesto, attraverso la creazione di un Parlamento Mondiale, «il XXI secolo potrebbe rappresentare il riscatto della famiglia umana. rispettivamente istituzione e momento di una raggiunta coscienza e di un’assunzione di responsabilità inedita e planetaria, fondata sul principio: “ciò che riguarda tutti deve essere deciso da tutti”», affermava Guarasci, citando pure Albert Einstein: «La misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario».
“Il Risveglio del Mondo” – di cui Mario Capanna firma anche la Premessa e un’Appendice sull’utopia realizzabile e auspicabile de “L’Assise dei Popoli” come strumento per mutare le sorti del pianeta e garantire, attraverso una più equa distribuzione delle risorse e la mitigazione dell’impatto della presenza antropica, la sopravvivenza della specie umana sulla Terra – riunisce importanti contribuiti e riflessioni di registi, poeti e scrittori, cantautori, intellettuali, politici, accademici e studiosi.
I protagonisti
Tra le voci, quella di Carlo Rovelli (Cosa aspettiamo?), Daniele Archibugi (La sfida più importante del XXI secolo), Luigi Alfieri (Dell’impossibile), Giorgio Benvenuto (La svolta necessaria) e Franco Danieli (Oltre l’ONU. Il Parlamento dei popoli), accanto a quella del regista Gabriele Salvatores (Il baratro e la speranza) e dell’attore e comico Flavio Oreglio (Chi è senza steccato posi la prima pietra), e al messaggio di speranza di Don Antonio Mazzi, che suona quasi come un’esortazione (Proviamo!). E ancora Gian Giacomo Migone parla de “L’istituzione vitale” e Luigi Vero Tarca di “Parlamento Mondiale e democrazia. Alcune riflessioni filosofiche”, mentre Marcello Veneziani fa il punto su una “Idea utopica suggestiva e coerente” e Elisabetta Trenta invoca “Il coraggio di cambiare”.
Uno sguardo sul presente (senza dimenticare l’esperienza del passato, ma pensando al futuro) tra etica e politica, storia e filosofia, con Giacomo Marramao (Rimettere al mondo il mondo), Franco Cardini (Uscire dal vicolo cieco) e Luciano Canfora (Uno strumento vecchio – con una postilla di Mario Capanna), mentre Wasim Dahmash riflette su “La “Sparta tecnologica” e l’idea attraente”, e ancora un “Commento al volume sul Parlamento Mondiale” di Massimo Donà, l’auspicio di Domenico Venturelli, perché “Lottare per l’impossibile consente al possibile di germogliare”, il pensiero di Gustavo Zagrebelsky che afferma “L’unico percorso è quello dal basso”.
Altri artisti
“Il Risveglio del Mondo” accosta a “Per un Parlamento Mondiale: due iniziative convergenti” di Luigi Ferrajoli e “Il Parlamento Mondiale: tra provocazione e utopia” di Eugenio Scardaccione, i suggerimenti di Malalai Joya su “L’Afghanistan e il progetto indispensabile” e piccole “provocazioni” come “Una ingenuità rivoluzionaria: l’uovo di Colombo servito con altri mezzi” di Giuseppe Limone ovvero “Passare per la cruna dell’ago” di Michele Serra, oltre a “Parlamento Mondiale e sovranità democratica” di Ettore Perrella e “Visionari per necessità” di Nadia Urbinati.
Roberto Piumini
La poesia di un “Canto civile” di Roberto Piumini e “L’utopia necessaria” di Mario Caligiuri, “Oltre le policrisi” di Yara Valverde e “Il sorriso reciproco” secondo Giulio Casale, il “dilemma” tra “Pensare e agire globalmente o pensare e agire localmente?” di Franco Piperno, ma anche la “Lettera (semi)seria di Roberto al suo ami co” di Roberto Vecchioni, “Cittadini del mondo” di Lucia Azzolina e “Un’assise cosmica” di Guidalberto Bormolini. E ancora “Antropocene, Parlamento globale e diritti della Madre Terra” di Francesco Martone e “Un passo avanti fondamentale” per Giorgio Parisi, “Il volto degli invisibili” negli scatti di Uliano Lucas e infine “Generazione futuro” di Ivo Milazzo.
Una pluralità di visioni, riflessioni e suggerimenti per cercare di correggere una tendenza pericolosa, di risvegliare insomma le coscienze individuali e porre l’umanità intera, le classi dominanti ma anche la gente comune, in particolare laddove la democrazia consenta la libertà d’espressione, di fronte alle proprie responsabilità. Un’opera “corale”, che si inserisce in un più ampio e ambizioso progetto per dare forma concretamente a un Parlamento Mondiale che possa seriamente influenzare le decisioni dei singoli Stati e definire azioni politiche comuni e condivise, nel campo dell’energia come dello smaltimento dei rifiuti, della gestione delle risorse, del rispetto dell’ambiente e della biodiversità. Una utopia possibile e soprattutto “necessaria” e urgente per garantire l’esistenza stessa dell’umanità, in un pianeta fortemente segnato dalle conseguenze di un “progresso” tecnologico che non tiene in alcuna considerazione la salvaguardia della natura – fondamentale per la sopravvivenza della specie.
Giovedì 18
Una notte in jazz nel Barigadu con la “Manhattan Suite” del pianista e compositore Carlo Maria Barile, in programma giovedì 18 agosto alle 22.30 in piazza Santo Isidoro ad Allai: un racconto in musica, liberamente ispirato a “Delirious New York” dell’architetto danese Rem Koolhaas, che evoca le atmosfere e i paesaggi urbani della grande metropoli sul fiume Hudson.
Carlo Maria Barile, nato a Ferrara (classe 1989) si è diplomato in organo e composizione organistica con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “Niccoló Piccinni” di Bari con Margherita Quarta, nel 2011 ha conseguito il Konzertexamen in organo sotto la guida di Tomasz Adam Nowak presso la Hochschule für Musik Detmold (Germania) e nel 2016 ha conseguito con Antonio Florio il Master di II livello di musica antica presso il Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli, perfezionandosi poi con maestri come Ullrich Böhme e Naji Hakim. Contemporaneamente agli studi classici ha portato avanti la sua formazione jazzistica, studiando pianoforte e batteria con Vito di Modugno e Michele Di Monte a Bari e al Berklee College of Music di Boston (Massachusetts).
Si è esibito in qualità di organista solista alla Thomaskirche di Lipsia per il Bach Orgel Festival 2021, nella basilica di Valére a Sion (Svizzera) in occasione del 44e Festival de l’Orgue Ancien et de la Musique Ancienne e per “Châteaux et Musées en Fête 2016, alla Markuskirche di Monaco di Baviera (Germania) per varie edizioni di “Münchner Orgelsommer” (2015, 2017, 2018 e 2021), nella cattedrale primaziale di Santa Maria di Toledo (Spagna) per la XI e la XIV “Batalla de Organos” nell’ambito del Festival de Música el Greco en Toledo, alla chiesa di Notre Dame des Champs di Parigi (Francia) e alla St. Joseph Parish of Yorkville a New York City (USA).
Carlo Maria Barile
Ha suonato in orchestre ed ensembles barocchi nella sezione del basso continuo al Concertgebouw di Amsterdam (Olanda) e al Muziekcentrum De Bijloke di Gent (Belgio) nel 2018, a Cracovia (Polonia) per il festival Misteria Paschalia 2019, all’auditorium di Castel Sant’Elmo a Napoli nell’ensemble “Cappella Neapolitana” diretto da Antonio Florio e alla Real Cappella del Tesoro di San Gennaro per la prima esecuzione in tempi moderni della “Passio Domini Nostri Jesu Christi Secundum Matthaeum” di Giovanni Maria Trabaci, sotto la direzione di Rosario Totaro, replicata successivamente per il Festival Duni 2018.
In qualità di pianista Jazz si è esibito presso il Dizzy’s Club Coca Cola – Jazz at Lincoln Center, la Steinway Hall e la St. Peter’s Church di New York City (USA), il Teatro Petruzzelli di Bari per il “Bif&st” nelle edizioni dal 2014 al 2017. E con l’etichetta “Da Vinci Jazz” di Osaka (Giappone) ha pubblicato il suo ultimo lavoro discografico dal titolo “Manhattan Suite … And Other Stories”.
Da ottobre 2020 completa i suoi studi di musica sacra presso la Hochschule für Katholische Kirchenmusik & Musikpädagogik a Ratisbona (Germania).
I prossimi appuntamenti
Il IV Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai (OR) prosegue fino a sabato 20 agosto con un fitto carnet di appuntamenti fra un invito all’opera e musica folk. Pagine d’opera nel Barigadu con “L’Orfeo – Favola in Musica” venerdì 19 agosto alle 22 in piazza Santo Isidoro ad Allai (invece che presso il Ponte Romano come precedentemente annunciato) con i soprani Federica Cubeddu e Alice Madeddu, il baritono Manuel Cossu e l’Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt” diretta da don Raimondo Mameli: tra la fine del Rinascimento e l’inizio del Barocco, il capolavoro di Claudio Monteverdi su libretto di Alessandro Striggio ripropone il mito dell’antico aedo e della sua discesa all’Ade per riportare in vita la sua sposa, la bella ninfa Euridice. Un’antologia dei brani più significativi per una esecuzione in forma di concerto, un’occasione per riscoprire il celebre dramma in musica, tra virtuosismo e poesia.
Sabato 20
Finale in musica sabato 20 agosto alle 22 in piazza dei Balli con “FantaFolk”: il concerto del duo formato da Andrea Pisu alle launeddas e Vanni Masala all’organetto, è incentrato sulla rivisitazione del repertorio musicale contemporaneo internazionale, in una interpretazione inedita e originale attraverso le sonorità, i colori, i timbri e le dinamiche degli antichi strumenti dell’Isola, fra tradizione e sperimentazione, « riuscendo ad abbracciare tutti gli stili e creando un tessuto melodico davvero unico», sorprendente e seducente, di grande suggestione.
A seguire la Festa Finale con gli artisti e gli spettatori uniti in un unico brindisi, con l’auspicio di ritrovarsi per la prossima edizione di Palcoscenici d’Estate ad Allai.
Il IV Festival Palcoscenici d’Estate ad Allai è organizzato dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda, con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e inserito nel progetto Intersezioni / rete di festival senza rete promosso da Fed.It.Art Sardegna, e si avvale delle preziose collaborazioni con la Fondazione Sardegna Film Commission, il CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna e Guilcer Spettacoli. Il Teatro del Segno aderisce al CUSS / Coordinamento Unitario dello Spettacolo dal vivo della Sardegna.
Aderendo completamente al percorso già intrapreso dall’Amministrazione Comunale di Allai Il Teatro del Segno utilizzerà per la realizzazione degli appuntamento solo e soltanto corpi illuminanti a basso impatto ambientale basato sulla tecnologia led.
Tutti gli appuntamenti della manifestazione, verranno svolti in ottemperanza alle norme anti COVID, e passati al vaglio della compatibilità con le stesse, o altrimenti modificati in ragione della salvaguardia della sicurezza degli spettatori, degli artisti e delle maestranze coinvolte.