Le emissioni di gas serra nell’Unione Europea sono aumentate nel primo trimestre del 2022 rispetto all’anno precedente, ma sono ancora di poco al di sotto dei livelli pre-pandemici.
Sono 1.029 milioni le tonnellate di emissioni di gas serra prodotte dall’UE, un aumento del 6% rispetto all’anno precedente, ma comunque leggermente meno dei 1.035 milioni di tonnellate del primo trimestre del 2019. E’ quanto emerge da uno studio di Eurostat. L’aumento complessivo minaccia l’obiettivo dell’UE di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 e di raggiungere emissioni nette zero entro il 2050.
Secondo quanto riportato da Eurostat, nel primo trimestre del 2022 i settori economici responsabili della maggior parte delle emissioni di gas serra sono stati le abitazioni domestiche (24%), l’elettricità, l’approvvigionamento di gas (21%) e l’industria manifatturiera (20%), seguiti dall’agricoltura (12%) e dai trasporti e stoccaggio (10%). Le emissioni di gas serra sono aumentate in tutti i settori rispetto allo stesso periodo del 2021, ad eccezione delle abitazioni che si sono mantenute allo stesso livello. Gli incrementi maggiori sono stati registrati nei trasporti e stoccaggio, nell’estrazione mineraria e nelle costruzioni.
Le emissioni nel primo trimestre del 2022 sono aumentate in quasi tutti gli Stati membri dell’UE rispetto allo stesso trimestre del 2021, indicando una ripresa dalla pandemia di COVID-19. I Paesi Bassi (-9%) e la Finlandia (-1%) sono stati gli unici Stati membri che hanno registrato una diminuzione delle emissioni nel primo trimestre del 2022 rispetto al primo trimestre del 2021. Tra gli Stati membri con un aumento delle emissioni nello stesso periodo di confronto troviamo Bulgaria (+38%), Malta (+21%) e Irlanda (+20%).
Confrontando il primo trimestre del 2020 con lo stesso trimestre del 2019 è emerso il quadro opposto: quasi tutti gli Stati membri dell’UE hanno registrato una riduzione delle emissioni di gas serra all’inizio della pandemia.