Le Balentes official medium

Le Balentes in tour con “Inghirios”

Le Balentes in concerto, con le atmosfere raffinate e le suggestive sonorità di “Inghirios”, il nuovo album uscito per l’etichetta S’ardmusic. Attinge alle storie vere e leggendarie, agli antichi saperi e ai riti dell’Isola al centro del Mediterraneo. Un triplice appuntamento sotto le insegne del CeDAC Sardegna. Giovedì 25 agosto alle 21 in Piazza Fenu a Meana Sardo. Venerdì 26 agosto alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer e infine domenica 28 agosto alle 21 all’Arena Mirastelle di Carbonia.

Sotto i riflettori per “Inghirios” Stefania Liori, Pamela Lorico e Federica Putzolu. Accompagnate da Fabrizio Lai (chitarre e bouzouki), Fabio Useli (basso e chitarra). Antonio Pisano (batteria e percussioni) e Pierpaolo Liori (fisarmonica e chitarra) per un vivido affresco della Sardegna di oggi e di ieri.

Tra parole e note, riaffiorano creature dell’immaginario come in “Surbile”. Mentre “Sa Prima Pandela” guarda al futuro e alla parità di genere, accanto a“Nina Unde”, “A Manu Tenta”, “Inghirios”. Il ritratto di un “Piciocu de Crobi” e la struggente “Lagrimas”. Le cantanti intrecciano melodie e racconti, in un ideale viaggio alla (ri)scoperta delle storie e delle leggende della Sardegna.

Il canto seducente e le raffinate invenzioni polifoniche de Le Balentes – in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna. Un ricco cartellone dell’Estate 2022, con un triplice appuntamento. Giovedì 25 agosto alle 21 in Piazza Fenu a Meana Sardo. Venerdì 26 agosto alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer. Infine domenica 28 agosto alle 21 all’Arena Mirastelle di Carbonia sulle tracce del nuovo album, “Inghirios” (prodotto da Michele Palmas per S’ardmusic e distribuito da EgeaMusic).

Il trio femminile

Il nuovo progetto del trio femminile che sposa una tecnica virtuosistica alla conoscenza della musica popolare, dei ritmi e degli accenti, delle modalità e delle varie forme di canto. Denso di rimandi alle tradizioni e alla cultura della terra antica nel cuore del Mediterraneo. Si apre al dialogo con il mondo, attraverso la narrazione di antichi saperi e di antiche consuetudini. Questo per ritrovare le proprie radici e insieme guardare al futuro. Le voci delle Balentes disegnano un intrigante affresco dell’Isola con le suo molte anime, tra la civiltà agropastorale e la dimensione marinara, la memoria dell’età nuragica e prenuragica, tra janas, le minuscole fate che abitano le cavità della roccia e “giganti”, ma anche rivolte contro i soprusi e epopee di banditi, attingendo al ricco immaginario ma anche e soprattutto alle usanze e i riti della vita paesana.

Inghirios

“Inghirios” si ispira a quel patrimonio prezioso che appartiene alla memoria collettiva per descrivere la Sardegna di ieri e di oggi, con un’antologia di canzoni originali – accanto agli antichi successi e brani diventati ormai “classici” del repertorio dell’ensemble: da “Sa Prima Pandela” che rompe con la tradizione, attraverso la rivendicazione di una donna alla guida della corsa equestre con una inedita affermazione della parità di genere, alla figura enigmatica e inquietante della “Surbile”, accanto a “Narami”, la splendida “Nina Unde” e il ritratto di un “Piciocu de Crobi”. Il sentimento di un’antica solidarietà emerge in “A Manu Tenta” e lo spirito del nuovo disco si riassume nell’emblematica “Inghirios”, e c’è poi lo spazio per “Contuleddu” e “Sorammala” accanto alla struggente “Lagrimas”.

Un concerto avvincente e sorprendente, che fonde gli accenti de sa limba sarda nelle sue varianti alle molteplici suggestioni sonore, per condurre gli ascoltatori nelle atmosfere dell’Isola tra la dimensione del quotidiano, con la “semplicità” dei gesti e la preziosa umanità della sua gente, pur così riservata e schiva, ma insieme generosa e ospitale e la dimensione onirica e fantastica di antichi miti e leggende.

«Ogni luogo ha la sua storia. Poco importa l’angolo del mondo in cui si trova o il tipo di vita che i suoi abitanti conducono; è certo che, dai bambini che muovono i primi passi nelle strade polverose, agli anziani che li seguono con sguardi profondi, tutti si sentono legati da sottili trame di vita e tradizioni» – si legge nella presentazione -.

«Da questa consapevolezza nasce “Inghirios”: una necessità, un desiderio estremo di custodire le leggende e le magie della Sardegna. È così che raccontiamo la storia della nostra terra. Una storia viva, tangibile, che emerge ogni volta che ascoltiamo i racconti dei suoi abitanti, di certo più intensi di quelli dei libri di storia. Ogni brano è una narrazione, un’onda di voci e di gesti, un insieme coeso di suoni e armonie. Condividiamo storie popolari racchiuse in un unico grande racconto, che cambia voce e ambientazione intrecciando tradizioni e lingue diverse (tabarchino, barbaricino, campidanese…) che rivelano la magia dell’isola di Sardegna».

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