La penisola italiana si trova sulla linea di contatto tra la placca africana e quella euroasiatica, ma non la Sardegna. Da qui ne consegue che è una terra relativamente immune ai fenomeni sismici, ma è totalmente così?
Terremoti in Sardegna, fenomeno possibile? La Sardegna, oltre ad essere una terra antica e ricca di cultura, vanta una geologia che è oggetto di studio da anni. E’ una delle regioni europee geologicamente più eterogenee, e vanta 570 milioni di storia geologica. La sua geologia è il prodotto di eventi geologici che si sono protratti nell’arco di mezzo milione di anni, a partire dal Paleozoico.
La storia geologica della Sardegna
Diversi avvenimenti geologici legati alla tettonica delle placche si sono conclusi 350 milioni di anni fa con la formazione del super continente della Pangea. Questa, frammentandosi all’inizio del Mesozoico in diverse placche, vide anche la loro riaggregazione, che portò in sintesi all’attuale conformazione dei territori. La Sardegna attraversò molte fasi diverse, che videro il succedersi di deformazioni, cicli vulcanici, metamorfismo, cicli trasgressivo-regressivi, e altri fenomeni che portarono alla sua attuale conformazione. Sino all’Oligocene la Sardegna era contigua alla costa catalano provenzale, condividendo gran parte della sua storia geologica con il margine sud europeo. Nel Miocene, era geologica successiva, dopo una roto-traslazione, la terra sarda ha assunto la sua attuale posizione.
I terremoti in Sardegna, fenomeno raro ma non assente
Pur essendo una terra a rischio sismico praticamente nullo, la Sardegna ha potuto registrare nel corso degli anni degli eventi sismici, seppure di portata esigua. Questo perché la Sardegna, come la Corsica, è una terra che viene considerata ferma da milioni di anni, non vantando una tettonica attiva come quella di altre aree. Una caratteristica particolare dei fenomeni sismici dell’isola è che questi vengono percepiti in tutto il territorio. La loro propagazione è forte non perché il fenomeno sismico è ingente, ma per le caratteristiche del suolo (formato da rocce metamoriche compatte).
Storia dei terremoti avvenuti in Sardegna
Importanti dati relativi alla storia dei fenomeni sismici dell’isola li ritroviamo nella ricerca ”La sismicità storica dell’isola senza terremoti”, di Carlo Meletti, Direttore della Sezione di Pisa dell’INGV, pubblicata sui Quaderni di Geofisica.
Gli eventi sismici più forti avvertiti nell’isola risalgono al 4 Giugno del 1616 e al 17 Agosto del 1771. Il primo interessò la Sardegna Meridionale ed è ricordato in un’incisione contenuta nella Sacrestia del Duomo di Cagliari, il secondo avvenne lo stesso nella parte meridionale dell’isola. Un’altra fonte importante è ”la Vergine del tuono”, un dipinto nella cui iscrizione si invoca la Madonna perché liberi il paese dal flagello delle tempeste, dei fulmini, del terremoto e ogni male.
Il lavoro di ricerca svolto da Carlo Meletti relativamente agli eventi sismici accaduti nell’isola si basa soprattutto su fonti contemporanee, grazie anche ai dati delle gazzette che iniziarono ad essere pubblicate dal 1600 e ai dati reperibili in archivio. Da questa ricerca sono emersi, oltre al fenomeno sismico avvertito in Gallura del 1948, anche terremoti che non erano apparsi in nessun documento storico, come quello del 1901 di magnitudo poco superiore a 4.2.
Un rischio quasi nullo
In sintesi, i maggiori episodi sismici avvenuti nell’isola sono spesso dovuti a piccole faglie che si trovano nelle vicinanze del blocco sardo-corso sul lato tirrenico, fenomeni che non hanno mai arrecato danni e non hanno mai superato magnitudo 5.0.