La vela si chiama Artica ed è imbarcata su un satellite lanciato lo scorso luglio
È stata aperta in orbita una vela solare italiana. Si chiama “Artica” ed è imbarcata sul cubesat “Alpha”, un nanosatellite a forma di cubo lanciato il 13 luglio scorso dalla base di Kourou (Guyana Francese) in occasione del primo volo del vettore italo-europeo “Vega C”.
Realizzato dalla società NPC di Imola (Bologna), nello specifico dalla divisione spazio Spacemind, il sistema di vela solare “Artica” consentirà ai piccoli satelliti in orbita bassa di effettuare il “de-orbiting” al termine della loro missione, cioè ridurre la quota e bruciare a contatto con gli strati più alti dell’atmosfera.
L’azienda imolese ha iniziato nel 2012 e lo ha lanciato un primo prototipo a bordo del nanosatellite “Ursa Maior” nel giugno 2017. “Artica” è la nuova versione del sistema ed è entrata in orbita nel luglio scorso. Il cubesat “Alpha” invece è stato costruito da una società romana la Arca Dynamics.
A breve altri quattro cubesat, tutti Npc Spacemind e dotati della vela, saranno lanciati in orbita. Il primo si chiamerà “DanteSat” e sarà trasportato a bordo della Stazione spaziale internazionale nel prossimo mese di ottobre. Gli altri tre nanosatelliti, cioè “Futura 1, 2 e 3”, saranno invece lanciati a dicembre da un vettore “Space X“.
Il problema della spazzatura non affligge solo la Terra, ma anche lo spazio. Milioni di oggetti, di cui molti inutili, si trovano nell’orbita terrestre, e per risolvere questo dannoso problema è lodevole l’iniziativa intrapresa da una società italiana.
Le dichiarazioni del manager di Spacemind
Nicolò Benini, marketing manager di NPC Spacemind, sul proprio sito ha spiegato: “Ad oggi, secondo i dati dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), in orbita terrestre vi sono circa 130 milioni di oggetti di varie dimensioni, compresi 20mila satelliti. Limitare la “spazzatura spaziale” sta diventando dunque una vera emergenza per la sicurezza delle future missioni. Siamo perciò entusiasti che, con la corretta apertura della sua vela solare, il sistema “Artica” abbia dimostrato di poter offrire una soluzione semplice, economica e sostenibile al problema degli ‘space debris’ in orbita bassa”.