Allarme dalla Confartigianato: “Se non si interviene i maggiori costi potrebbero arrivare a 850milioni. Interventi subito per evitare ecatombe imprese”
L’allarme lo lancia Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, sull’analisi realizzata dall’Ufficio Studi dall’Associazione Artigiana che, analizzando l’impatto della crisi energetica e dell’impennata dei prezzi del gas sulle attività produttive, rivela come da settembre 2021 a oggi le micro e piccole imprese della Sardegna abbiano pagato per l’energia elettrica 425milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. I settori più colpiti sono quelli di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare.
“La situazione è insostenibile”
“La situazione è insostenibile e il tempo di agire è di poche settimane. Le nostre aziende rischiano il lockdown energetico e molti imprenditori pensano alla chiusura. Servono interventi immediati e altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare un’ecatombe di imprese e una crisi senza precedenti”.
Un impatto senza precedenti sulle piccole attività produttive isolane che rischia di ingigantirsi ulteriormente se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno; i maggiori costi per i piccoli imprenditori, infatti, potrebbero salire nel 2022 fino a 850 milioni di euro in più rispetto al 2021.
Secondo la Presidente di Confartigianato Lai “vanno subito confermate e potenziate le misure già attuate da questo Esecutivo. È necessario l’azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas”. “Inoltre – continua la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti. Ciò è utile per non aggravare la situazione del bilancio pubblico, e serve un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale”. “Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento. In particolare è necessario per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione”.
“Il tema energia deve diventare priorità per il Governo in carica, in campagna elettorale e nell’agenda del nuovo Governo – conclude Maria Amelia Lai – da quest’ultimo ci attendiamo la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e che penalizza con maggiori oneri proprio le piccole imprese che consumano meno, in barba al principio ‘chi inquina paga’”.