Sale l’inflazione in Italia. Ad agosto l’indice nazionale dei prezzi al consumo per la collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua.
Le parole dell’istituto: “Sono l’energia elettrica e il gas mercato libero che producono l’accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, in parte mitigata dal rallentamento di quelli dei carburanti e che, con gli alimentari lavorati e i beni durevoli, spingono l’inflazione a un livello che non si registrava da dicembre 1985, quando fu +8,8%”.
I prezzi del carrello della spesa degli italiani arrivano al 9,7%
L’Istat rileva che i prezzi dei beni alimentari e quelli per la cura della casa e della persona balzano da +9,1% a +9,7% su base annuale. Un aumento che non si vedeva da 38 anni.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo si attesta all’8,4%, +0,8% su base mensile. Dato sconosciuto dal dicembre 1985. Lo strappo è causato, da una parte, dai prezzi dell’elettricità e del gas e, dall’altra, dai prodotti alimentari lavorati, saliti da +9,5% a +10,5%.
Inflazione in aumento, ma il taglio delle accise sui carburanta resta in vigore fino al 5 ottobre.
I ministri dell’Economia e delle Finanze e della Transizione Ecologica hanno firmato il Decreto Interministeriale che proroga fino al 5 ottobre le misure attualmente in vigore per ridurre il prezzo finale dei carburanti. Taglio di 30 centesimi al litro per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione. Inizialmente la scadenza era fissata per il 20 Settembre. La nuova scadenza, salvo ulteriori proroge nel prossimo mese, potrebbe essere il capitolo conclusivo dei tagli messi a punto dal governo Draghi, che lascerà posto al nuovo esecutivo a partire dal 25 settembre.