Il fascino dei grandi capolavori della letteratura e della filosofia, tramandati attraverso i secoli in volumi rilegati. Elemento che riaffiora tra le righe de “L’inventore di libri. Aldo Manuzio, Venezia e il suo tempo”.
Alessandro Marzo Magno presenta il suo saggio “L’inventore di libri. Aldo Manuzio, Venezia e il suo tempo”, il 2 Settembre alle 18.30 al Teatro Massimo di Cagliari, in una conversazione con la giornalista Gabriella Saba.
La figura di Aldo Manuzio
Tra i pionieri dell’editoria moderna, Aldo Manuzio nasce tra il 1449 e il 1452 a Bassiano nel Lazio. Fu conoscitore del latino e del greco antico, e amico e compagno di studi Giovanni Pico della Mirandola. Non solo, fu precettore di Alberto III Pio e Lionello Pio, principi di Carpi. Si trasferì poi a Venezia, dove avrebbe dato vita alla sua tipografia.
Nella Serenissima, all’epoca del suo massimo fulgore, dove la Biblioteca Marciana ospitava manoscritti e codici greci, l’impresa culturale di Manuzio poté fiorire anche grazie ai rapporti dell’intellettuale e editore con letterati e artisti e con gli studiosi greci rifugiatisi nella città dopo la caduta dell’Impero Romano d’Oriente. Nel 1502 vide la luce l’Accademia Aldina, dedicata agli studi ellenistici, che poté vantare tra i suoi membri insigni studiosi, come Erasmo da Rotterdam, Pietro Bembo e Thomas Linacre.
La tipografia, attiva dal 1494 nella contrada di Sant’Agostin, diede nuovo impulso alla conoscenza dei classici e i suoi volumi, le famose “edizioni aldine” che riproducevano le opere più importanti dell’antichità, preservandole dall’oblio. Si diffusero in Europa: l’attenta cura filologica ne fa tuttora inestimabili punti di riferimento per appassionati e studiosi.
Tra il 1495 e il 1498 pubblicò l’opera omnia di Aristotele in 5 volumi. L’edizione aldina delle “Bucoliche” di Virgilio è il primo libro della storia dell’editoria stampato interamente in corsivo. Tra le opere moderne pubblicate da Manuzio (scomparso a Venezia nel 1515), gli “Adagia” di Erasmo da Rotterdam, inserite in un corpus che comprende circa 130 edizioni in greco, in latino e in volgare, tra cui opere di autori contemporanei ma soprattutto di grandi classici, come Omero a Virgilio.
L’autore, Alessandro Marzo Magno
Alessandro Marzo Magno, veneziano di nascita e milanese per lavoro, si è laureato in Storia all’Università di Venezia Ca’ Foscari. Giornalista, dopo essere stato per quasi dieci anni responsabile degli esteri del settimanale “Diario”, dirige il semestrale “Ligabue Magazine” e collabora con le pagine culturali del “Gazzettino”. Ha pubblicato libri di argomento storico, tra i quali L’alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo (Garzanti 2012, più volte ristampato e tradotto in inglese, spagnolo, giapponese, coreano e cinese). Per Laterza è autore di La splendida. Venezia 1499-1509 (2019) e L’inventore di libri. Aldo Manuzio, Venezia e il suo tempo (2020, tradotto in giapponese, portoghese e spagnolo).
Ne “L’inventore di libri”, Alessandro Marzo Magno ricostruisce le tappe di una straordinaria carriera, che ha lasciato un’impronta fortissima e influenzato profondamente tutta la storia dell’editoria sullo sfondo di una delle più vivaci città italiane tra Umanesimo e Rinascimento: Venezia.