Giuseppe Morici sarà a Porto Cervo per parlare del suo libro “Leader ma non troppo. Arte e fatica di guidare un’azienda”.
È arrivata al traguardo l’edizione speciale di Porto Cervo Libri, la rassegna di eventi all’insegna della letteratura con importanti personalità del panorama culturale italiano curata dal Consorzio Costa Smeralda che ha visto un cartellone ricco di ospiti in occasione dei 60 anni della Costa Smeralda.
L’ultimo appuntamento, in programma sabato 3 settembre all’hotel Luci di La Muntagna con inizio alle ore 20.00, sarà dedicato al mondo del management e delle grandi imprese. Protagonista della serata il manager italiano Giuseppe Morici, fino a poco tempo amministratore delegato di Bolton Group, multinazionale familiare italiana che da oltre 70 anni produce e distribuisce un’ampia gamma di beni di largo consumo, che intervistato dalla regista e sociologa Francesca Chialà, racconterà la sua ultima pubblicazione “Leader ma non troppo. Arte e fatica di guidare un’azienda”.
“Essere leader significa sapersi rendere non indispensabili”
Giuseppe Morici ha visto dall’interno tante grandi aziende e con la leadership ha fatto i conti da ogni prospettiva. Con l’esperienza ha capito una cosa: essere leader significa sapersi rendere non indispensabili. Un buon capo intercetta talenti e crea le condizioni migliori affinché le capacità altrui possano maturare e svilupparsi. Ecco perché la leadership, in fondo, è l’arte di scomparire. Nel saper occupare la scena nella giusta misura, però, non c’è nulla di facile: come tutte le arti, anche questa richiede ingegno, tecnica, pratica e tanta fatica. Dopo il successo di “Fare marketing rimanendo brave persone” e “Fare i manager rimanendo brave persone”, il nuovo libro del manager umbro “Leader ma non troppo. Arte e fatica di guidare un’azienda” affronta il livello più alto della vita aziendale ed esplora il territorio della leadership, del ruolo del capo-azienda: meglio leader che sappiano fare o leader che sappiano delegare? Capi carismatici oppure operativi?
Con il suo consueto taglio umanistico e la sua visione integrale e ostinatamente non tecnica delle cose, Morici indaga le relazioni tra leader, obiettivi e comunità, arrivando alla conclusione che il dovere del leader, forse, è quello di occuparsi di ciò che non c’è, lasciando agli altri la gestione di tutto il resto e assicurando così un futuro all’azienda.