Parte la campagna di sensibilizzazione sulla dermatite atopica “Rimettiti in gioco”, per supportare i pazienti ed informare.
La dermatite atopica è una patologia infiammatoria cronica della pelle. Che nel mondo colpisce il 10 percento degli adulti e il 25 percento dei bambini, causando un forte impatto sulla qualità di vita delle persone. Non sono ancora note le cause scatenanti, tuttavia si ritiene siano coinvolti fattori genetici e ambientali. Inoltre, la familiarità sembra giocare un ruolo chiave. Almeno il 40 percento dei pazienti ha una storia familiare di malattia.
“Si tratta di una malattia caratterizzata da un decorso cronico-recidivante e dalla presenza costante o intermittente del sintomo del prurito. Che genera nel paziente un profondo disagio, imbarazzo e frustrazione”. Sottolinea il prof. Paolo Amerio, direttore della Clinica Dermatologica di Chieti. “In questo contesto, il ruolo del dermatologo risulta determinante poiché è la figura di riferimento in grado di inserire il paziente nel percorso di cura più appropriato”.
Sul sito “Vicini di Pelle” il paziente può scegliere di effettuare un test di autovalutazione. Che consente di comprendere al meglio l’impatto della dermatite atopica sulla propria vita quotidiana, identificare i propri obiettivi e delineare il proprio piano d’azione. Infine, vengono messi a disposizione due brevi tutorial che consentono di arrivare preparati all’appuntamento con il medico.
“Come altre patologie croniche infiammatorie, la dermatite atopica può colpire persone giovani, nel pieno dell’attività scolastica o lavorativa”. Evidenzia Mario Picozza, presidente di ANDeA, Associazione Nazionale Dermatite Atopica. “La nostra associazione è impegnata insieme alla comunità scientifica affinché le istituzioni riconoscano l’elevato impatto di questa patologia e lavorino insieme a noi e ai medici con l’obiettivo comune di migliorare la qualità di vita di chi soffre”.
“Abbiamo deciso di lanciare questa iniziativa dopo aver ascoltato le esigenze delle persone colpite da questa patologia”. Sottolinea Fabrizio Greco, amministratore delegato di AbbVie Italia. “Da anni siamo impegnati insieme alla comunità scientifica e ai pazienti nel miglioramento della qualità di vita delle persone affette da patologie croniche autoimmuni. E questa iniziativa rappresenta una nuova sfida al loro fianco”.