Unica pellicola italiana in concorso nelle Giornate degli autori alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia
“Bentu”, film di Salvatore Mereu, sarà l’unica pellicola italiana in gara nelle Giornate degli autori alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia.
La trama racconta la storia di un anziano contadino sardo, Raffaele, Peppeddu Cuccu, che da bambino era stato fra gli interpreti di Banditi a Orgosolo, in un tempo passato non definito, se non dalla presenza delle prime mietitrebbie, che si affida ancora soprattutto al vento, forza naturale, per liberare il grano dalla paglia. Trascorre giornate lunghe in una campagna invasa dal sole, nelle quali l’unico dialogo è con il nipote bambino, Angelino, Giovanni Porcu, che viene a trovarlo.
“L’idea del film è nata leggendo il racconto di Antonio Cossu in “Il vento e altri racconti” pubblicato da edizione Aedes da cui la storia è liberamente tratta – spiega il regista all’ANSA -, mi piaceva molto quella specie di sfida che il protagonista instaura con la natura. Oltre che essere evocativa, mi sembrava che desse un po’ un’idea di quello che noi stiamo facendo con la natura. Con il tempo abbiamo perso di vista la sua grande forza, le sue leggi e questo probabilmente rischia di portarci alla catastrofe. I segni mi pare ci siano tutti”. “Dovremmo vedere “Bentu” come entrare in un chiostro, -continua-, per conoscere con calma quello che c’è stato e senza avere la fretta di consumare tutto come spesso accade”.
“Non è solo una storia di amicizia “Bentu”, ma anche di iniziazione – così Mereu ripropone uno dei temi a cui tiene di più, quello dell’infanzia-, il personaggio di Angelino era più diluito nel racconto io l’ho reso più centrale. Il bambino ha la curiosità e voracità di vita tipica di quell’età, ma rappresenta anche quella parte di mondo che dovrà ereditare quello che gli stiamo consegnando senza grandi prospettive”.