Da venerdì 16 al 30 settembre andrà in scena a Pirri la rassegna “Capitani Coraggiosi d’estate” di Cada Die Teatro.
Ritorna
Capitani coraggiosi. E dopo la consueta versione invernale, torna d’
Estate.
Cada Die Teatro ripropone nell’ultimo scorcio estivo, a cavallo con l’
autunno, la rassegna che per tradizione dedica ai
bambini e alle loro famiglie. Con la direzione artistica di
Tatiana Floris e
Silvestro Ziccardi. La formula è sempre quella consolidata. Spettacoli, laboratori, golose merende, giochi, articolati in tre serate nella Corte della
Vetreria di Pirri dal
16 al 30 settembre. Per tre venerdì piccoli e grandi spettatori potranno incontrarsi e condividere esperienze ludiche fra pomeriggio e sera. Potranno giocare al teatro ma non solo, grazie alla collaborazione fra
Cada Die Teatro e i
C.E.M.E.A. Sardegna (Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva). Che ormai da anni animano i
laboratori della
rassegna, mettendoli in relazione con i
temi trattati dagli spettacoli in cartellone.
IL PROGRAMMA
La nave di
Capitani Coraggiosi d’Estate mollerà gli ormeggi
venerdì 16 settembre. Si parte alle
17 con
Storie di carta animata, laboratorio a cura dei
Cemea. Dove i bambini e le bambine prenderanno confidenza con attività manuali per costruire e giocare con la
carta. Carta che si muove, carta che racconta storie. Nei laboratori di
Cemea i piccoli frequentanti possono costruire con le proprie mani. E scoprire quante cose si possono fare con la carta, la stoffa, il legno, l’argilla, i colori e tanti altri materiali comuni e di riciclo. Alle
18 scocca l’ora della
merenda con una dolce novità per questa edizione. Si potrà gustare il gelato della Gelateria nel Parco. E alle
18.30 nella Corte della
Vetreria va in scena
Tre bottoni e la casa con le ruote. Rodata produzione del
Cada Die Teatro liberamente ispirata al racconto “
La casa di Tre Bottoni” di Gianni Rodari. Con protagoniste
Francesca Pani (che cura anche scenografie e costumi) e
Lara Farci, giovani attrici formatesi alla
Scuola di Arti Sceniche La Vetreria. La
regia e la messinscena di
Mauro Mou (filastrocche di Andrea Serra, musiche originali di Mauro Mou e Matteo Sanna, luci e suono di Emiliano Biffi).
“
Tre Bottoni è un falegname costretto ad andare via dalla propria città. Perché nessuno compra più i
mobili che lui realizza con tanta cura. Quindi con chiodi e martello si costruisce una piccola casa con le
ruote, che può portare in giro per il
mondo. Una casa su misura, senza eccessi. Ma capace di accogliere le persone che chiedono aiuto e ospitalità. E’ una casa
aperta a tutti, ma proprio a tutti, dai più bisognosi fino a sua maestà il Re, con il suo cavallo”.
Un lavoro rivolto ai più piccoli dedicato all’
accoglienza. “In un momento in cui si alzano
barriere e ci si chiude dentro case fortezza, in cui si vive tranquilli ma soli, vogliamo raccontarvi di un
luogo capace di
accogliere tutti, in cui ci si possa rannicchiare e sognare”.
Secondo appuntamento della rassegna
venerdì 23. Alle
17 si comincia con
Segni e sogni, laboratorio dei
Cemea. Dove bambine e
bambini si cimenteranno in tecniche e attività grafiche per giocare con le immagini, i segni, il colore, i ricordi e le forme dei pensieri. Alle
18 il canonico gelato a merenda nella Gelateria Nel Parco. E alle
18.30 ecco sul palco nella Corte
Racconti dell’uomo dal cappello di paglia, di e con
Antonio Catalano. Artista multiforme, attore, scrittore, pittore, scultore, poeta, artigiano. Costruttore di mondi sensibili con la sua poetica della meraviglia e delle piccole cose (produzione Casa degli Alfieri – Universi Sensibili).
Quelle di
Catalano sono storie di vecchie e di vecchi, di bambine e bambini. Di vecchie che danzano o che raccolgono
fiori, di vecchi che lasciano nel salvadanaio piccole ma importanti eredità. Ma sono anche storie di lune nel pozzo e di giraffe. Che, sole, riescono a vedere al di là dell’alto muro dello zoo. Storie che raccontano di
innamorati singolari. Ma anche dei gemelli
Piripicchio. Oppure di paesi immaginifici: il paese dei come va, o il paese degli starnuti. Una
Spoon River di persone e personaggi conosciuti da
Catalano durante i suoi vagabondaggi teatrali per tanti borghi e
città d’Italia e del mondo. Storie da ascoltare prendendosi il giusto tempo per immergersi negli strani mondi che l’artista ha creato. Fra ironia, qualche lacrima, un sorriso e un po’ di malinconia.
“Quasi tutte le mie
storie sono partite da dei ‘
doni’ che alcune amiche e alcuni amici mi hanno fatto. Regalandomi un’immagine, un’emozione, un ricordo. Ho aperto questo
dono, ci ho messo il mio sguardo e mi sono sorpreso a vederlo impregnato anche dai miei ricordi. Per dire che a volte le
vite si assomigliano, si rincorrono e poi magicamente si ritrovano scritte su una pagina. Che, letta, fa nascere nel cuore di chi le ascolta una bella malinconia che ti abita dentro e ti addolcisce l’
animo.” Spiega
Antonio Catalano.
Sipario su Capitani Coraggiosi d’Estate
Il sipario su Capitani Coraggiosi d’Estate calerà venerdì 30 settembre. Il programma avrà il via alle 17 con Paesaggi e personaggi fantastici. Laboratorio di Cemea in cui i giovanissimi partecipanti potranno sperimentare attività grafiche e manuali, utilizzando vari materiali dedicati alle personali rappresentazioni di alberi, boschi e dei loro abitanti reali e fantastici. Alle 18 l’immancabile merenda nella Gelateria Nel Parco. E alle 18.30 tutti nella Corte della Vetreria per la nuova avventura del gufetto Rosmarino. Si tratta di Gufo Rosmarino nel mondo di Amarilla – La pianta che ama, che piange e che strilla, di e con Giancarlo Biffi (luci di Emiliano Biffi, suono di Matteo Sanna, realizzazione pupazzi di Marilena Pittiu e Mario Madeddu). Che porta in scena in prima assoluta il capitolo fresco di stampa della saga dedicata al simpatico pennuto.
Spettacolo tratto dal decimo libro scritto nell’arco di quindici anni. Come sempre edito da Segnavia e con le illustrazioni di Valeria Valenza. E che vede protagonista il personaggio creato dalla fantasia dell’attore e regista del Cada Die Teatro. L’intrepido gufetto si confronta questa volta con l’universo delle piante. Quello che gli umani non ascoltano più, ma che ha sempre parlato e che continua a comunicare con il mondo animale chiedendo attenzione e protezione.