L’obiettivo della prima edizione del Festival delle Peschiere è quello di rendere le lagune dell’Oristanese un laboratorio in grado di dar vita a un nuovo modello di sviluppo economico-sostenibile da estendere a tutta la Sardegna.
Il Festival delle Peschiere sarà dal 28 settembre all’1 ottobre. Ci saranno quattro giornate suddivise tra dibattiti, tavole rotonde sul tema della sostenibilità e relatori di valenza nazionale. L’organizzazione segnala Enrico Giovannini, ministro dei Trasporti, Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna, Marisa Parmigiani, responsabile sostenibilità del gruppo Unipol. Il Festival si svolge tra Oristano e le peschiere di Mar’e Pontis e di Mistras, tra Cabras, Marceddì e Terralba. Luoghi ricchi di tradizioni e attrazioni naturali, un contesto ambientale unico. Qui incidono attività come la piccola pesca lagunare, ristorazione, turismo culturale, ambientale, enogastronomico.
Il programma prevede anche diversi spettacoli e degustazioni, anche vini delle cantine del terrritorio. Tra i tanti progetti ci sono il Green library, dedicato agli autori che si occupano di sostenibilità, e il Fishmednet, programma europeo che punta alla valorizzazione e potenziamento della diversificazione delle attività legate alla pesca sempre in chiave sostenibile. L’iniziativa è promossa da Legacoop Sardegna e Dromos e patrocinata dall’Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile). Farà da anteprima al Festival nazionale dello Sviluppo Sostenibile in programma dal 4 al 20 ottobre.
Le dichiarazioni
“Il festival – spiega il presidente regionale di Legacoop Claudio Atzori – mette a confronto istituzioni, i vertici del mondo economico e sindacale nazionale, delle università e del sistema associativo e del mondo del credito per la condivisione di un percorso comune per l’elaborazione di progetti in linea con gli obiettivi fissati dall’agenda 2030 approvata nel 2015 e che oggi va più che mai perseguita”.
“L’idea offre un terreno di confronto – aggiunge il presidente Asvis Pierluigi Stefanini – che può farci risalire partendo dal basso per la particolarità di questo territorio sino ad arrivare alla scala nazionale e internazionale”. Nelle parole di Salvatore Corona, direttore artistico di Dromos, un ricordo personale. “Ho vissuto in una peschiera e quei profumi e sapori li conservo ancora, questo mi consente di impegnarmi più a fondo cercando di fare le cose per bene”.