L’agnello Igp sardo è alle più alte quotazioni degli ultimi 30 anni. Fatturato di 62 milioni, 15 mln arrivano dall’export.
E’ quanto emerge dal report annuale del Consorzio di tutela dell’agnello igp di Sardegna (Contas)
E ora partirà il programma “Agnello di Sardegna IGP: buono, sano, garantito” finanziato nell’ambito del bando relativo ai programmi di promozione dell’agri-food europeo Enjoy EU. Con azioni di promozione dentro e fuori i confini dell’Europa.
“Il Contas – spiega il presidente del Consorzio Battista Cualbu -, ha presentato un progetto che ponesse l’attenzione verso gli obiettivi del Green Deal europeo. Enfatizzando i concetti della sostenibilità della nostra filiera. Un altro punto è stato quello di sottolineare gli elevati standard di sicurezza e qualità, nonché la diversità e gli aspetti tradizionali della filiera. Il bando ci ha assegnato 481mila euro di finanziamento per azioni di promozione“.
“La denominazione Igp – spiega il direttore del Contas Alessandro Mazzette – ha raggiunto quota 5100 aziende riconosciute (4798 soci e 302 non associati). A cui si aggiungono 25 imprese di macellazione e 16 di porzionatura”. La provincia con il maggior numero di aziende è quella di Nuoro con il 32% dei soci, a cui segue Sassari con il 28%, Cagliari con il 21% e Oristano con il 19%. All’interno del Consorzio si registra una buona presenza della componente femminile con 919 donne (19%).
Nel 2021 sono stati macellati 757 mila agnelli IGP, che rappresentano il 77% dell’intera produzione regionale e il 64% di quella nazionale riferita all’agnello da latte. Mentre, se consideriamo l’annata 2021/2022 (settembre 2021-agosto 2022) si sono certificati 784.983 capi IGP su 963.646 agnelli macellati in totale in Sardegna con una percentuale che supera l’81,5%.