A ogni bambino, il diritto di essere bambino. A ogni ragazzo le opportunità per realizzarsi. Tutti coinvolti per un mondo migliore. Terre des hommes organizza un incontro online per parlare di donne e aborto
Diritti fondamentali e divisione dei poteri costituiscono com’è noto il DNA, il «canone occidentale» del costituzionalismo moderno, da fine Settecento in poi, nella nostra parte del mondo (per riprendere il titolo di un noto saggio di Harold Bloom, che ne esplora – in verità con gusto raffinato, ma molto personale, che lo porta ad inclusioni ed esclusioni presumibilmente non condivisibili da tutti – le caratteristiche applicate alla letteratura).
In Italia, la battaglia per la legalizzazione dell’aborto, ottenuta dalle lotte femministe con la legge 194/1978, ha affermato una cultura differente della sessualità e della maternità. Ma ancora oggi non tutte le donne possono scegliere di abortire con dignità.
L’obiezione di coscienza negli ospedali pubblici, la limitata e quasi nulla somministrazione della RU486, lo smantellamento dei consultori pubblici, rendono umiliante, faticosa, a volte addirittura impossibile, l’interruzione volontaria di gravidanza nei termini di legge e con le tutele dell’assistenza sanitaria pubblica.
La strada da fare è ancora lunga, non solo in Italia. Sono tanti i paesi nel mondo in cui l’aborto rimane illegale e produce morte e violenza e quelli dove le leggi ottenute con le lotte delle donne sono minacciate. Da ora fino a maggio in Irlanda, Argentina, Polonia si giocano partite importanti per l’autodeterminazione delle nostre vite. Su questo terreno Non Una Di Meno continua la battaglia rilanciata dello sciopero femminista in un momento di forte connessione transnazionale tra movimenti delle donne.