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La moda dei silent party: dalle origini ad oggi

Ascoltare musica trasmette sensazioni uniche, indescrivibili e che variano a seconda della persona. Che sia jazz, rock, country o classica la musica è uno strumento incredibile in grado di rilassare, commuovere, dare energia o regalare un sorriso.

La musica, oltre ad essere soggettiva, può essere fruita in tanti modi e una delle ultime tendenze si chiama silent party. Di cosa si tratta? In pratica le persone in un locale, in una piazza o in qualsiasi altro luogo di aggregazione tramite le cuffie possono sentire la musica trasmessa dal dj.

Tutti ascoltano la musica, ma ognuno la vive racchiuso nel suo mondo. Niente casseamplificatori, si può decidere di alzare o abbassare il volume a seconda delle proprie preferenze.

In uno scenario quasi surreale ogni persona può danzare, ballare o semplicemente chiudere gli occhi per ascoltare la musica e immergersi nel suo mondo in un’atmosfera solo apparentemente silenziosa.

Il silent party può essere anche un’ottima occasione per pubblicizzare il proprio brand. Le attività che organizzano questi eventi devono infatti attrezzarsi per fornire ai loro clienti delle cuffie, che possono essere personalizzate con il logo della discoteca, dell’evento o della scuola di danza.​

La storia del silent party

Il primo riferimento al silent party risale ad un film del 1969, “A Time of Roses”, dove i protagonisti indossavano delle cuffie durante una festa per ascoltare la musica.

Nei primi anni ’90 questo concetto prese una piega ecologica, poiché gli ambientalisti promuovevano l’uso di cuffie durante le feste all’aperto per ridurre l’inquinamento acustico e il disturbo alla fauna locale, soprattutto in occasione di feste all’aperto come quelle sulle spiagge.

Nel maggio del 2000 si tenne addirittura un concerto musicale silenzioso al Chapter Arts Center di Cardiff, dove il pubblico poté ascoltare il gruppo dei Rocketgoldstar e altri dj tramite cuffie senza fili. Nel 2005 fu coniato il termine silent party al Festival di Glastonbury in Inghilterra, dove il pubblico indossò delle cuffie per limitare il rumore e contenere l’inquinamento acustico.

Al silent party si è così affiancato il silent concert, cioè un concerto dal vivo al quale il pubblico può assistere indossando delle cuffie.

Come organizzare un silent party?

Nel silent party, o silent disco, le persone ascoltano la musica tramite auricolari wireless o bluetooth che percepiscono il segnale musicale e lo trasmettono. Le cuffie hanno diversi canali di trasmissione che possono arrivare fino a 4, così ognuno può selezionare il genere musicale che preferisce.

Organizzare un silent party è davvero molto semplice: basta noleggiare le cuffie e poi ingaggiare un dj che ovviamente deve avere dimestichezza con queste particolari tipologie di feste. Una soluzione originale che consente di fare baldoria ma senza disturbare vicini o altre persone che abitano nella zona e senza assolutamente rinunciare al divertimento.

Quali sono i vantaggi?

Organizzare un silent party garantisce diversi vantaggi e proprio per questo motivo sta prendendo sempre più piede in tutta Italia. Non è possibile tenere la musica alta oltre una certa ora, altrimenti c’è il rischio di beccarsi una denuncia per disturbo della quiete pubblica e una multa molto salata, una condizione che smorza l’entusiasmo e il divertimento quando è ai massimi livelli.

Soprattutto nei posti di mare o nei locali in centro città si fa baldoria fino alla sera tardi, per non parlare delle discoteche situate in prossimità dei centri abitati. Per bypassare questi problemi la soluzione ideale è rappresentata proprio dai silent party, molto apprezzati e gettonati tra i bar, le discoteche e i locali notturni che possono continuare a restare aperti fino a notte inoltrata senza provocare alcun disturbo.

Inoltre questa soluzione fa contenti anche gli ambientalisti, che vedono notevolmente ridursi l’inquinamento ambientale che può arrecare grossi danni alla fauna locale.

Come sfruttare i silent party per sponsorizzare il proprio brand?

C’è un altro aspetto che merita di essere sottolineato quando si parla di silent party: la possibilità di fornire ai partecipanti delle cuffie personalizzate. Questi particolari gadget tecnologici possono infatti essere customizzati con i colori, gli slogan e il logo del proprio brand, come magari il nome di un locale, di un ristorante, di una discoteca, di una scuola di ballo o semplicemente dell’evento.

Oltre al colore è possibile scegliere anche i materiali in base al proprio mercato di riferimento. Le aziende che promuovono politiche eco-friendly possono ad esempio utilizzare cuffie personalizzate realizzate in materiali riciclati o ecologici, come bambù, cartone riciclato, fibra di grano o legno. Sono dettagli tutt’altro che trascurabili, poiché il rispetto dell’ambiente oggi è una tematica sempre più diffusa nell’opinione pubblica e perseguire politiche green consente di guadagnare punti preziosi agli occhi dei consumatori.

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