Il Festival letterario internazionale della Letteratura Autobiografica Strangius propone un nuovo tema: Rifiuti, ro danno?
Festival Strangius, per l’occasione abbiamo intervistato Antonio Canu, autore presente al Festival con il libro “Il mondo in un carrello”. Antonio Canu, giornalista e scrittore, attualmente lavora presso la fondazione Wwf Italia ed è Presidente di Wwf Travel. Scrive di natura e ambiente per alcune testate nazionali e regionali; ha pubblicato Lettera a mia figlia sulla Terra (Einaudi, 2001) e Roma selvatica (Laterza, 2015).
Il mondo in un carrello nasce durante il primo lockdown della pandemia. L’unico modo per restare in contatto con il mondo era appunto fare la spesa. Da qui l’idea di spiegare la storia che si cela dietro a quei prodotti che molto spesso diamo per scontati. Quei prodotti che riponiamo in automatico dentro i nostri carrelli. Nel libro vengono raccontate tante storie, anche la storia che si cela per esempio dietro un semplice limone (che non esiste in natura allo stato selvatico, ma che è stato appunto creato dall’uomo).
Parte della storia di quei prodotti che diamo per scontati la troviamo nella storia dell’uomo, o meglio nelle modalità in cui questo è entrato in contatto con i prodotti della natura. Uomo e ambiente quindi, un rapporto che non sempre ha portato a risultati positivi. Per questo Antonio Canu ci parla anche di ecologia, ma soprattutto di responsabilità, responsabilità individuale.
Da qui l’idea di affrontare diverse tematiche, l’importanza di selezionare un prodotto anche in base a come si presenta e ci viene venduto. Ma anche la consapevolezza che ogni singolo cittadino, solo recandosi al supermercato e compiendo una scelta consapevole, può aiutare nel suo piccolo a cambiare lo stato delle cose.