Lettera della Cia al presidente Solinas per lo stato di crisi in cui versa attualmente l’apicoltura della Sardegna
La Cia, Confederazione Agricoltori Italiani, chiede alla Regione soluzioni urgenti per salvare il settore dell’Apicoltura professionale nell’isola. Soluzioni da concordare in tavoli di confronto istituzionale con le organizzazioni professionali dell’Agricoltura e la Commissione apistica regionale.
La Cia rivolge l’appello-invito al presidente della Giunta, Christian Solinas, all’assessorato all’Agricoltura e alla Commissione del Consiglio regionale con una lettera a firma del presidente di Cia Sardegna, Francesco Erbì e del direttore regionale, Alessandro Vacca.
“Nell’isola c’è la necessità di costruire un quadro normativo regionale tale da permettere uno sviluppo sostenibile dell’intero comparto apistico, garantendone la valorizzazione delle produzioni”
“La crisi economica che investe l’isola, e più in generale tutto il Paese, ha ricadute negative sul comparto apistico sardo, al pari degli altri settori agricoli, con consistenti e progressive perdite di reddito che impongono la necessità di una svolta straordinaria nelle politiche agricole, finalizzata a riprendere con vigore la strada dello sviluppo delle campagne, e questo in particolare in Sardegna – scrivono i vertici Cia Sardegna – Nell’isola c’è la necessità di costruire un quadro normativo regionale tale da permettere uno sviluppo sostenibile dell’intero comparto apistico, garantendone la valorizzazione delle produzioni.
L’apicoltura è fondamentale per tutto il comparto agricolo, oltre ad avere la sua valenza economica ha anche un’enorme valenza ambientale grazie al ruolo che riveste nell’impollinazione sia delle colture da reddito, sia delle specie vegetali non coltivate“, continua così la lettera.
“L’apicoltura professionale, quella che crea posti di lavoro anche in aree marginali, quella che contribuisce ad arginare lo spopolamento dei piccoli comuni della Sardegna, necessita di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni di ogni ordine e grado, maggiore attenzione sia nella prossima programmazione PAC 2023/2027 che nell’adeguamento e implementazione delle leggi nazionali e regionali“.