Legger_ezza 2022, IV edizione: Rossana Copez presenta “Cercandocieli” giovedì 13 ottobre alle 18.30, al Teatro Massimo di Cagliari.
Viaggio esistenziale tra gioia e dolore, disincanto, amore e morte con “Cercandocieli” di Rossana Copez. Protagonista oggi giovedì 13 ottobre alle 18.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari. In dialogo con la giornalista Claudia Sarritzu nell’incontro a cura di Marina Boetti nell’ambito di Legger_ezza 2022. Si tratta del progetto del CeDAC per la Promozione della Lettura in collaborazione con la Libreria Edumondo.
Il racconto di una vita, intimo e personale. Ma anche strettamente connesso alla temperie culturale e agli eventi cruciali del Novecento, fino agli inizi del terzo millennio, in “Cercandocieli”. Il nuovo libro di Rossana Copez, avvincente come un romanzo, denso di incontri, pensieri e rivelazioni, edito da Il Maestrale (2022). La parola all’autrice, che oggi alle 18.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari dialogherà con la giornalista Claudia Sarritzu. Nell’incontro a cura di Marina Boetti sotto le insegne di Legger_ezza 2022 / Promozione della Lettura. Il progetto del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna in collaborazione con la Libreria Edumondo. Progetto che punta i riflettori sulla letteratura contemporanea come chiave di interpretazione del reale, tra passato, presente e futuro.
Il libro di Rossana Copez
Viaggio tra i ricordi belli e amari di un’esistenza ricca e intensa. Sfiorata dalla tragedia e colpita dal lutto, segnata dalla follia. Ma anche illuminata dalla consapevolezza, tra ferite dell’anima e istanti preziosi di felicità. La scrittrice cagliaritana ripercorre la propria storia, affrontando temi universali come il dolore e la morte e sfidando il tabù della follia. Si parla d’amore e di rivoluzione, di entusiasmo e illusioni giovanili che spesso lasciano il posto al disincanto. Con l’eleganza persuasiva di una narratrice e la spietata sincerità di una donna colta e raffinata, sensibile e profonda. Che sfoglia seguendo il filo della memoria, attraverso libere associazioni di idee, nel riaffiorare delle emozioni, il diario segreto di una vita vissuta fino in fondo. Con coraggio e dignità, con coerenza e onestà intellettuale, ma anche una grande curiosità verso il mondo.
“Cercandocieli” suggerisce l’esperienza di una catarsi, al termine di un lungo e sofferto percorso di ricerca interiore. E rappresenta la generosa condivisione di un’esperienza. Tra le pagine compaiono figure importanti e nomi noti della cultura e della società isolana. Primo fra tutti lo scrittore Sergio Atzeni, uno tra gli intellettuali più amati e apprezzati. Ma il cui talento ha avuto un riconoscimento tardivo, secondo la regola del “nemo propheta in patria”, e ciò in parte ne ha determinato il destino. Poi un vivido affresco di Cagliari, la sua città, della Sardegna e dell’Italia. Un’opera necessaria, che nasce dal desiderio di raccontarsi, di ridefinire i confini e ridisegnare le traiettorie. Nel tentativo di ritrovare la serenità e la quiete dopo la tempesta, di riportare alla luce attraverso la scrittura la purezza dei sentimenti. Ma anche l’ambivalenza e la fragilità dei legami, la capacità di resistere aggrappandosi alle radici e rafforzando e ricostruendo, giorno dopo giorno, la propria identità. Ai venti che d’improvviso spazzano le certezze e stravolgono i piani. Ma forse in fondo purificano l’aria, di comprendersi e accettarsi fino in fondo, di affidarsi alla memoria e affermare la propria verità.
Un libro in soggettiva, dell’autrice di romanzi come “Si chiama Violante” (2004) e “Terra mala” (2011), scritto con Giovanni Follesa (con il quale ha anche curato il volume “Cent’anni fa arrivò Lawrence” – 2021). Laureata in Filosofia, specializzata in Studi Sardi, già docente di Italiano e Storia negli istituti superiori. Firma con Sergio Atzeni la fortunata raccolta di “Fiabe sarde” (1979) e con Tonino Oppes “Tutti buoni arriva Mommotti” (2008). L’autrice si cimenta con una narrazione autobiografica, in forma di memoir. “Cercandocieli” è anche la cronaca di un excursus nella notte, di un dialogo con la morte, quella degli altri, delle persone care e vicine. Con il senso di una perdita irrimediabile, ma anche della propria morte simbolica. «Bisogna farsi abitare dal dolore finché non trova un angolino in qualche parte dell’anima, lì dove si sente l’assenza e lì resta sottotraccia».
Tra le righe, con discrezione e spietata lucidità Rossana Copez si mette a nudo. Racconta di sé, dei suoi matrimoni e dei due mariti «Gianni, annientato dalla follia, Sergio che vorrà riscrivere il mondo raccontando gli uomini e le loro debolezze». Il legame con la figlia Jenny, chirurga e pittrice, le stagioni dell’impegno politico, la rivoluzione studentesca e le battaglie femministe, il tradimento degli ideali e il fallimento del partito comunista, che segnano la fine del sogno e dell’utopia. Nella vicenda – quasi come in romanzo sudamericano – appaiono elementi “magici”, come una sorta di cabala. Con la descrizione ironica ma non troppo di «un mondo quasi tutto al femminile che, orfano del sovrannaturale, si affida a responsi di Tarocchi, astrologia, numerologia e ipnosi regressive».
“Cercandocieli” è insieme un’opera letteraria e un’indagine su labirinti della mente e del cuore umano. Dove «in un gioco di specchi, l’autrice porta la protagonista alla ricerca di un altrove ma soprattutto di una consapevolezza che potrebbe rivelare la fiammella divina che ognuno custodisce dentro sé stesso».