Al Teatro Verdi ritorna l’appuntamento con il salotto culturale sassarese. Da giovedì 27 ottobre sul palco della Sala concerti “Le meraviglie Musicali degli Impressionisti”. Doppio appuntamento alle ore 17 e alle ore 20,30.
Salotto culturale sassarese. Si inizia il 27 ottobre con il “Trio in la minore per Violino, Violoncello e Pianoforte” di Maurice Ravel interpretato da Michelangelo Lentini (violino), Daniele Fiori (violoncello), Juliette Aridon (pianoforte) con presentazione a cura di Andrea Ivaldi. Il secondo appuntamento è invece con la musica di Claude Debussy. Giovedì 3 novembre ci sarà il suo “Préludes, premier livre” eseguito dal pianista Enrico Stellini. La presentazione sarà a cura di Alessandro Tommasi.
La rassegna si concluderà giovedì 10 novembre con il “Quartetto n. 1 in do minore op. 15” per Violino, Viola, Violoncello e Pianoforte di Gabriel Fauré (1845-1924). Sul palco ci sarà il Quartetto Enarmonia formato da Alessandro Puggioni (violino,) Gioele Lumbau (viola), Paolo Tedde, (violoncello) e Andrea Ivaldi (pianoforte). La presentazione sarà a cura di Pietro Dossena. Tutti i concerti inizieranno alle 17 con replica alle 20,30.
Il salotto culturale sassarese
Il ”salotto culturale sassarese” è organizzato dalla cooperativa Teatro e/o Musica. Dopo il successo degli appuntamenti dedicati a Beethoven della prima edizione la rassegna propone quest’anno una panoramica sulle “Meraviglie Musicali degli Impressionisti”. Riaprirà nella Sala concerti del Teatro Verdi. L’inizio è segnato per giovedì 27 ottobre, con un doppio spettacolo alle 17 e alle 20,30. I capolavori della musica francese fra ‘800 e ‘900 saranno presentati in 3 concerti dedicati ai compositori: Ravel, Debussy e Faurè.
Le dichiarazioni
“Il successo di questo format – dice il direttore artistico Stefano Mancini – ha dimostrato che a Sassari la musica da camera ha ancora un suo pubblico che ama partecipare a concerti e approfondimenti sul tema. Per questo replichiamo anche l’esperimento, ben riuscito, del dibattito conclusivo sul concerto che coinvolge anche il pubblico, e che sarà condotto da critici musicali”. Il termine “impressionismo” viene spesso allargato dal campo delle arti figurative a quello della musica, cogliendo evidenti punti di convergenza fra la poetica dei compositori di area francese del periodo a cavallo fra Otto e Novecento e quella dei pittori e scultori loro contemporanei.
“È con questo pensiero che, liberi dalla necessità di tracciare limiti temporali troppo precisi – dice il coordinatore del progetto Andrea Ivaldi – abbiamo dedicato questa rassegna a una delle più felici e creative stagioni della storia della musica. In quel periodo, il desiderio di creare uno stile nazionale mosse in Francia i primi passi dal fuoco della passione wagneriana per poi affrancarsene, volgendo lo sguardo sia al glorioso passato dei grandi compositori del periodo barocco (Couperin, Rameau) che alle suggestioni extraeuropee, del vicino e lontano oriente”.