In occasione della giornata mondiale dell’alimentazione, il 16 ottobre, Coldiretti ha lanciato l’allarme sui tagli nel carrello della spesa degli italiani. Soprattutto a causa della crescita record dei prezzi.
In occasione della celebrazione della giornata dell’alimentazione Coldiretti ha annunciato che più di un italiano su 3 (il 35% totale) taglierà gli sprechi nei prossimi mesi. Lo farà adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola, con una svolta green spinta dall’inflazione e dai rincari di gas e bollette. Questo è quanto emerso dall’analisi dei dati sui comportamenti nei prossimi 6-12 mesi.
Lo spreco, i dati allarmanti
Nonostante l’aumento dei comportamenti responsabili per salvare i bilanci il problema dello spreco continua ad essere allarmante. Secondo un’analisi di Coldiretti su dati Onu ogni anno nel mondo viene gettato complessivamente quasi un miliardo di tonnellate di cibo. Questo è pari al 17% di tutto quello prodotto. Un impatto devastante sull’ambient, sul clima, e su un’economia già duramente colpita. Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra.
Le parle del presidente della Coldiretti
“Un problema drammatico dal punto di vista etico oltre che economico contro il quale Coldiretti è impegnata da anni in un’opera di sensibilizzazione dei consumatori attraverso il progetto dei mercati di Campagna Amica per il contenimento degli sprechi con la più grande rete delle fattorie e dei mercati a chilometri zero che riduce le distanze ed i tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e tempi più lunghi di conservazione degli alimenti” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
Il grande impatto dei rincari sull’alimentazione
I rincari che quest’anno pesano sulle famiglie italiane, a causa dell’esplosivo aumento delle bollette, ha determinato anche un taglio alla qualità dei prodotti. Coldiretti ha sottolineato come più di un italiano su due ha tagliato la spesa nel carrello a causa della crescita record dei prezzi, che ha ridotto il potere d’acquisto dei cittadini. Tutto ciò ha un effetto a valanga sull’intera filiera agroalimentare. Il 18% dei consumatori ha infatti dichiarato di aver ridotto la qualità degli acquisti per poter arrivare a fine mese. Solo un terzo, il 31%, è riuscito a non modificare le abitudini di spesa.