Io provo a volare
Omaggio a Domenico Modugno con Gianfranco Berardi che firma anche drammaturgia e regia insieme con Gabriella Casolari inaugura domani sabato 22 ottobre alle 21:00.
Tra parole, note e visioni la pièce della Compagnia Berardi Casolari racconta le aspirazioni di tanti giovani del Sud Italia, che cercano di affermarsi nel gran teatro del mondo sulle orme del grande cantautore.
“ritratto d’artista”
Un affascinante e (auto)ironico “ritratto d’artista” in “Io provo a volare / Omaggio a Domenico Modugno” della Compagnia Berardi Casolari.
Sabato 22 ottobre alle 21:00 al TsE in via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari inaugura la Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2022-2023.
Organizzata dal Teatro del Segno al TsE di Is Mirrionis a Cagliari con la direzione artistica di Stefano Ledda.
Teatro del Segno
Nell’ambito del progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” 2017-2026 – con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e del Comune di Cagliari.
Sotto i riflettori l’attore e autore pugliese Gianfranco Berardi, uno dei più interessanti interpreti della scena italiana contemporanea, firma insieme con Gabriella Casolari drammaturgia e regia dello spettacolo.
Incentrato sulle ambizioni e le aspirazioni di uno tra i tanti giovani del Meridione d’Italia che sognano di affermarsi grazie al proprio talento e partono alla volta delle grandi città per raggiungere il successo.
Un’ardua e temeraria impresa
Ieri come oggi – che richiede forza di volontà, determinazione e coraggio e pure un certo spirito d’avventura, per abbandonare famiglia e amici, il luogo in cui si è cresciuti e seguire le proprie inclinazioni e passioni.
Mettendosi in gioco, nella speranza di mettersi in luce e farsi conoscere e apprezzare nel gran teatro del mondo: “Io provo a volare” narra una vicenda emblematica, tra entusiasmo e disincanto.
Omaggio a Domenico Modugno
Artista poliedrico, cantante e attore, in seguito anche conduttore di trasmissioni televisive, dotato di straordinario carisma, capace di ammaliare il pubblico con la sua voce inconfondibile, autore di canzoni indimenticabili come la celebre “Nel blu dipinto di blu”.
Teatro del Segno
Dagli esordi, tra mille difficoltà e imprevisti, ai primi successi, fino al trionfo al Festival di Sanremo e alla fama internazionale, il cantautore pugliese, icona della cultura e della musica italiana al di qua e al di là dell’oceano, rappresenta un simbolo per tutti coloro che provano a inseguire un sogno.
Un volo della fantasia
Con il desiderio di portare a compimento il proprio destino, ma anche la voglia di riscatto di tutti coloro che provengono dalle periferie delle metropoli come dalle assonnate province dove l’esistenza offre poche prospettive e aspettative per il futuro.
Migranti per forza o per scelta, gli ardimentosi intraprendono un viaggio sia metafisico che reale per conquistare le luci della ribalta.
Sul palco insieme con i musicisti Davide Berardi e Giulia Bertasi , Gianfranco Berardi evoca gli “spiriti” dei tanti sognatori che in nome dell’arte hanno compiuto sacrifici, tra trasferte e provini, superando crisi e amarezza.
Focus
Focus sulla figura del custode di un teatrino di provincia che ogni notte a mezzanotte, si presenta in scena come una sorta di capocomico, in compagnia dei suoi musicisti, e ripercorre la sua storia:
«i sogni, gli incontri, gli stages, le prove, la fuga, la scuola, il primo lavoro e l’amaro rientro al paesino, al quale, dopo aver provato tutte le strade possibili, è costretto a tornare.
“Io provo a volare”
“Io provo a volare” racchiude le tante storie, simili eppure singolari e differenti l’una dall’altra, di coloro che in varie epoche, vincendo la razionalità e il calcolo.
Hanno sposato la causa dell’arte facendo della ricerca della bellezza e di una verità oltre le apparenze il fulcro della propria esistenza, non solo e non tanto alla ricerca del successo, quanto spinti da pura e autentica passione.
Prossimi appuntamenti
Il dramma di un giocatore di videopoker imprigionato nella spirale della “dipendenza” – sabato 29 ottobre alle 21 – con “GAP / Gioco d’Azzardo Patologico.
Rovinarsi è un gioco” del Teatro del Segno: lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Stefano Ledda, ispirato a una notizia di cronaca, è il frutto di un lungo e approfondito lavoro di ricerca, tra testimonianze e interviste, oltre al confronto con esperti come lo psicologo e psicoterapeuta Rolando De Luca.
“Macchinette”
La storia emblematica di un giovane che, per caso, per ingannare l’attesa, inserisce una moneta in una delle tante “macchinette” presenti nei bar e vede così insorgere in sé la passione per il gioco d’azzardo riassume tante vicende.
Il sottile brivido sperimentato nel tentare la sorte produce assuefazione, come una “droga” tanto che chi ne è vittima non riesce a smettere, anche davanti a perdite ingenti e anzi cerca strenuamente di “rifarsi”, ricorrendo a stratagemmi e bugie, contraendo debiti e ingannando gli altri e se stesso, pur di avere un “motivo” per continuare a giocare, e giocare ancora.
La letteratura e il cinema offrono numerosi esempi, a partire da “Il giocatore” di Fëdor Dostoevskij, ma sono le notizie sulla carta stampata e sui mass media a fornire i dati aggiornati su un fenomeno sempre più diffuso che si traduce in una dolorosa discesa agli inferi.
Fëdor Dostoevskij
Il racconto della recente pandemia che ha stravolto il mondo – sabato 12 novembre alle 21 – con “Tutti a casa mia / Ritratto collettivo sui sentimenti della giovinezza”.
Il nuovo spettacolo del Teatro del Segno di Fabrizio Coniglio (produzione Tangram Teatro – Torino), che firma anche drammaturgia e regia, in cui l’attore si confronta con gli effetti collaterali di un’emergenza sanitaria, a partire dalla solitudine, attraverso lo sguardo e le parole delle ragazze e dei ragazzi, vittime più ancora degli adulti, delle restrizioni e del lockdown.
In forma di monologo, il racconto in prima persona dell’artista «si nutre di decine di mail ricevute da ragazzi delle scuole medie superiori, da genitori, da nonni e da operatori sanitari.
Una pluralità di testimonianze, di sensazioni e emozioni che spezzano il silenzio e compongono una narrazione corale sul tempo appena vissuto, attraverso lo sguardo, la sensibilità esasperata, la viva intelligenza e la capacità di cogliere la complessità del presente delle giovani generazioni.
“Una giornato particolare”
Un affresco dell’Italia negli Anni Trenta – sabato 26 novembre alle 21 – con “Una giornato particolare” del Teatro d’Inverno, con drammaturgia e regia di Giuseppe Ligios, protagonista sulla scena con Marina Serra e con un prezioso “cameo” di Teresa Soro (voce fuori campo): la pièce tratta dall’omonimo film di Ettore Scola affronta la questione dei diritti civili (negati) e della condizione femminile, attraverso la delicatezza dei sentimenti dei due protagonisti (interpretati sullo schermo da Marcello Mastroianni e Sophia Loren) cui fa da contrappunto la “portiera”, incarnazione della morale piccolo borghese.
“Vox populi”
Una “vox populi” che riflette stereotipi e pregiudizi, esasperati durante il Ventennio, ma profondamente radicati nella cultura del Belpaese, tanto da riemergere ancora oggi nel dibattito politico come nelle polemiche sui social media: “Una giornata particolare”, sulla falsariga della sceneggiatura scritta dallo stesso Ettore Scola con Ruggero Maccari e Maurizio Costanzo, «restituisce il senso di solitudine e di annullamento dell’individuo operato dai regimi dittatoriali» – sottolinea Giuseppe Ligios.
Finale con brio
Sabato 10 dicembre alle 21 – con “Oh Tello!” del Teatro Tragodia, da un’idea de “Le Allegre Comari di Windsor” di William Shakespeare, come sottolineano le autrici, Virginia Garau (sua anche la regia) e Daniela Melis, anche protagoniste sulla scena insieme con Gino Betteghella, Giuseppe Onnis, Caterina Peddis e Ulisse Sebis.
I rimandi alle opere del Bardo infatti sono molteplici, fin dal titolo che ricorda il Moro di Venezia, ma la trama si ispira alla beffa ordita ai danni di Falstaff dalle (presunte) vittime dei suoi raggiri.
Volpina Mazzone
Un tal Millantoni, trovandosi a corto di denari, cerca di conquistare i favori di una ricca dama, la signora Volpina Mazzone, sposata a un uomo estremamente geloso, Vitello detto Tello, ma costei si prende abilmente gioco di entrambi.
Intorno a loro ruotano maliziose cameriere e servitori impertinenti o infedeli, ma appare anche una misteriosa maga disposta per denaro e svelare segreti e predire il futuro, in un racconto per quadri ricco di colpi di scena che culmina nell’atteso lieto fine.
La commedia
La commedia si snoda tra situazioni esilaranti e paradossali, equivoci e rivelazioni, con un ritmo incalzante, condito da una comicità assolutamente demenziale, che mette in risalto il carattere sopra le righe dei personaggi “shakespeariani”, reinterpretati con sensibilità contemporanea.
Il TsE di Is Mirrionis a Cagliari ospita anche corsi e stages, oltre rassegne e festivals, con spettacoli e concerti, proiezioni cinematografici, mostre e incontri, e una serie di iniziative culturali rivolte al quartiere e alla città.
Il programma
In programma, oltre agli spettacoli della Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2022-2023 (che proseguono fino alla tarda primavera), anche “Mi sono scritto addosso…”, il laboratorio di drammaturgia diretto da Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, articolato in varie sessioni (la prima dal 24 al 27 ottobre) che si concluderà in estate con l’esito scenico nell’ambito del XV Festival “Percorsi Teatrali”, e “MonologArte” 2022 – a cura di Stefano Ledda.
Focus su temi cruciali tra ironia e dramma, crudeltà e leggerezza, incanto e poesia con la prima tranche della nuova Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2022-2023 che punta i riflettori sulla drammaturgia contemporanea.
“TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro”
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2022-2023 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda.
In collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Verde Pubblico del Comune di Cagliari.
“TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro”
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, l’Accademia Internazionale della Luce, il Teatro Tages, il Comitato Casa del Quartiere, Teatro impossibile.