Ognissanti: in occasione delle festività più di due italiani su 3 acquista piante e fiori per una delle ricorrenze più radicate della tradizione
Più di due italiani su 3 acquista fiori in occasione delle festività di Ognissanti per porgerli in dono ai propri defunti, in una ricorrenza che resta tra le più radicate della tradizione nazionale. È quanto emerge dall’indagine on line sul sito www.coldiretti.it in occasione della tradizionale visita ai cimiteri per onorare i propri cari.
Le festività di Ognissanti rappresenta la ricorrenza più importante dell’anno per la floricoltura che realizza in questo periodo circa 1/5 del proprio fatturato. I più gettonati nell’occasione sono i crisantemi con prezzi che vanno da 1,5 ai 3 euro ma possono arrivare oltre i 20 euro.
A causa dei rincari energetici le spese per i vivai sono in media raddoppiate (+95%). Sono esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.
Una situazione che – denuncia Coldiretti – rischia di pesare anche sulle vendite, favorendo illegalità e fenomeni criminali. Il consiglio è quello di non fare acquisti di impulso, ma verificare e mettere a confronto i diversi prezzi. Per non alimentare l’abusivismo è meglio evitare venditori improvvisati e preferire l’acquisto direttamente dai produttori in azienda o nei mercati di Campagna Amica.
Il florovivaismo è un comparto che vale 2,5 miliardi di euro e garantisce 200mila posti con 30mila ettari di territorio coltivati da 21.500 imprese coinvolte.
In Sardegna sono presenti circa 2.500 imprese medio piccole, con circa 4.000 occupati, con un valore di affari di circa 25 milioni di euro. E’ incluso l’uso delle piante per la costruzione di verde pubblico e privato e l’uso di piante a ciclo annuale per il decoro e l’arredo urbano.
Un patrimonio del made in Italy, soprattutto nel periodo di Ognissanti, messo sotto pressione dalla crisi energetica ma anche dalle importazioni dall’estero cresciute del +59% nei primi sette mesi del 2022.
Fra gennaio e luglio di quest’anno gli arrivi di piante e fiori hanno raggiunto i 508 milioni di euro coprendo in sette mesi l’87% del valore registrato in tutto il 2021.
Le festività di Ognissanti rappresenta la ricorrenza più importante dell’anno per la floricoltura che realizza in questo periodo circa 1/5 del proprio fatturato. I più gettonati nell’occasione sono i crisantemi con prezzi che vanno da 1,5 ai 3 euro ma possono arrivare oltre i 20 euro.
A causa dei rincari energetici le spese per i vivai sono in media raddoppiate (+95%). Sono esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.
Una situazione che – denuncia Coldiretti – rischia di pesare anche sulle vendite, favorendo illegalità e fenomeni criminali. Il consiglio è quello di non fare acquisti di impulso, ma verificare e mettere a confronto i diversi prezzi. Per non alimentare l’abusivismo è meglio evitare venditori improvvisati e preferire l’acquisto direttamente dai produttori in azienda o nei mercati di Campagna Amica.
Il florovivaismo è un comparto che vale 2,5 miliardi di euro e garantisce 200mila posti con 30mila ettari di territorio coltivati da 21.500 imprese coinvolte.
In Sardegna sono presenti circa 2.500 imprese medio piccole, con circa 4.000 occupati, con un valore di affari di circa 25 milioni di euro. E’ incluso l’uso delle piante per la costruzione di verde pubblico e privato e l’uso di piante a ciclo annuale per il decoro e l’arredo urbano.
Un patrimonio del made in Italy, soprattutto nel periodo di Ognissanti, messo sotto pressione dalla crisi energetica ma anche dalle importazioni dall’estero cresciute del +59% nei primi sette mesi del 2022.
Fra gennaio e luglio di quest’anno gli arrivi di piante e fiori hanno raggiunto i 508 milioni di euro coprendo in sette mesi l’87% del valore registrato in tutto il 2021.