L’ultima indagine nel mondo dell’economia ha stabilito che nel marketing dell’enoturismo l’80% è composto da donne
L’italia vanta da secoli un grande patrimonio enologico unico in termini di prodotti, identità, culture e paesaggi; la pandemia ha profondamente segnato l’enoturismo, nonostante ciò questo settore ha mostrato una certa solidità e non si è mai arreso in questi anni, infatti oggigiorno è costantemente chiamato a innovarsi.
Il ruolo principale in rosa
L’enoturismo non è solo in crescita, ma fa registrare un forte incremento delle attività al femminile. L’Osservatorio nazionale dell’enoturismo è uno strumento che nasce dalla volontà di Associazione Città del vino di fornire un utile strumento ai suoi Comuni soci e a chiunque si occupi di enoturismo, analizzando le tendenze, i movimenti e gli incrementi.
I dati forniti nel mondo e in Sardegna
Nelle fasi di produzione in vigneto e in cantina gli uomini raggiungono l’86% del totale tra gli addetti, già nella distribuzione mentre nelle fasi di commercializzazione le donne occupano circa il 51%, dominando nei settori del turismo del vino con un 76% nell’accoglienza e nell’ospitalità e un 80% nel marketing e comunicazione. Anche l’agriturismo è rosa con un sorprendente fetta del 75%.
In un’isola come la Sardegna è una fonte indispensabile da tutelare.
“La Sardegna è un bacino straordinario, ha fortissimo il turismo balneare ma ha anche un potenziale immenso nell’entroterra – ha rimarcato Iole Piscolla, giornalista e responsabile Area Turismo e progetti dell’Associazione nazionale Città del vino -. L’isola ha veramente tutto sotto il profilo dell’offerta e della ricchezza enogastronomica e tutti i numeri per crescere”.