Si potrà procedere subito con l’affidamento dei lavori per la sostituzione di 1649 metri di condotta
Questo grazie all’approvazione da parte di Egas del progetto del Lotto B redatto da Abbanoa, gestore del servizio. Prosegue il processo di ammodernamento ed efficientamento dei sistemi di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua nei comuni dell’isola dove si sono registrate condizioni di grave criticità.
Il comune di Sestu
Tra questi il comune di Sestu che potrà contare a breve su un intervento di riqualificazione della rete idrica: il programma prevede la dismissione e sostituzione di ben 1 chilometro e 649 metri di vecchie condotte in acciaio o cemento-amianto con sistemi più performanti e durevoli in ghisa sferoidale. È quanto è previsto nel progetto relativo al “Lotto B” predisposto da Abbanoa S.p.A., gestore della rete idrica nel comune del cagliaritano, e recentemente approvato dall’Egas, l’Ente di Governo dell’Ambito della Sardegna, con l’atto dirigenziale n.353 del 19 ottobre scorso. Con questo intervento si prevede di riuscire a contenere le perdite idriche della rete che, ad oggi, si attestano intorno al 40%.
La nuova condotta garantirà
Un’adeguata pressione dell’acqua anche in zone del Comune, come località “Rosa”, dove al momento non sempre viene assicurata l’erogazione. Oltre a quest’ultima, la nuova condotta raggiungerà anche gli altri due distretti idraulici a sud del rio Matzeu denominati “Costituzione” e “Picasso”.
L’intervento è possibile
Grazie ad un più ampio finanziamento di 30 milioni di euro del Fondo di Sviluppo e Coesione FSC 2014-2020 destinato al miglioramento dell’efficienza della distribuzione dell’acqua per il consumo umano, attraverso il risanamento strutturale e il riassetto funzionale delle reti di distribuzione idropotabile dei centri urbani con maggiori criticità della Sardegna.
Il Presidente di Egas Fabio Albieri
“Il comune di Sestu rientra tra i 14 interventi che a suo tempo il Comitato Istituzionale d’Ambito ha definito in uno schema di Accordo di Programma con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Sardegna. Rendiamo concreto quello che era un intento, ovvero far fronte ai casi di maggiore e conclamata criticità nel territorio isolano”.