Turismo in Sardegna: incremento rispetto allo stesso periodo del 2019 pre pandemia
Oltre 115mila arrivi nei porti e 372mila passeggeri negli aeroporti della Sardegna.
Sono i numeri del mese di ottobre di tutti gli scali marittimi e aerei dell’Isola, che certificano un grande incremento rispetto allo scorso anno e un balzo deciso rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia.
I passeggeri in volo per la Sardegna per il turismo sono stati, dall’1 al 31 ottobre, 372.326 (Cagliari 200.486, Olbia 102.298, Alghero 69.542), + 40% rispetto al 2021 e + 10% nei confronti del 2019, mentre nei porti sono transitati 115.587 passeggeri (Olbia 67.783, Porto Torres 31.154, Golfo Aranci 10.059, Cagliari 6.591) che segnano una crescita di oltre il 5% sul 2021 e del 26% sul 2019.
Da giugno a oggi sono quasi 3 milioni gli arrivi aerei, mentre dall’inizio dell’anno circa 4,2 milioni.
“L’obiettivo di un concreto allungamento della stagione turistica è raggiungibile – ha detto il governatore Christian Solinas, commentando i dati -. La Regione è fortemente impegnata per consolidare la proposta turistica, che vada oltre i mesi estivi, e per risolvere la vicenda della continuità territoriale, così da garantire il diritto alla mobilità dei sardi e un andamento regolare del flusso turistico verso l’Isola”.
Le presenze turistiche in Sardegna nel 2022 saranno pari all’82.7% di quelle del 2019 nel caso peggiore e al 98.4% in quello migliore. Le persone italiane aumenteranno sul 2019 tra il 4.5% (scenario peggiore) e il 23% (scenario migliore). Le presenze straniere cresceranno invece tra il 37.7% (scenario peggiore) e il 66.3% (scenario migliore).
In termini assoluti – rispetto ai 15 milioni di presenze nel 2019, ultimo anno prima del Covid – in Sardegna ci saranno 12.5 milioni di presenze nello scenario peggiore e 14.9 milioni nello scenario migliore per il turismo.
Le previsioni sono di SRM, l’autorevole centro studi sul Mezzogiorno del Gruppo Intesa Sanpaolo e sono contenute nel report intitolato “2022. Il turismo nel Mezzogiorno. Scenari regionali e nuove prospettive di rilancio”.