Si dice che il long Covid colpisca prevalentemente i soggetti asmatici e gli allergici. Mario Picozza, presidente FederAsma & Allergie, rivela che l’asma (soprattutto quando è tenuta sotto controllo con l’utilizzo di farmaci appropriati) non è un fattore di predisposizione per la malattia Covid-19 in forma grave. Quest’ultima porta le persone in ospedale e le pone in rischio di vita. Alcuni studi hanno evidenziato come, in soggetti asmatici, le sequele del Covid-19 (meglio conosciute come long Covid) possono includere un esacerbazione dei sintomi asmatici con un conseguente aumento nell’uso di farmaci, soprattutto inalatori, per tenere sotto controllo l’asma.
Sono insorti problemi post vaccinazione per i soggetti asmatici e allergici?
Nella maggior parte dei casi si tratta di soggetti con una precedente reazione anafilattica a qualsiasi farmaco/vaccino; allergia a più farmaci; intolleranza ai farmaci contenenti polietilenglicole o polisorbato 80 e disturbi dei mastociti, tra cui orticaria e angioedema.
In realtà, le reazioni allergiche al vaccino nei pazienti ad alto rischio, sebbene siano più molto più frequenti rispetto ai vaccinati Covid-19 nella popolazione generale, sono principalmente lievi e tardive, con maggiore probabilità di colpire le donne.
Le persone ad alto rischio di reazioni allergiche e anafilattiche alla vaccinazione, sono stati per lo più vaccinati in un ambiente protetto, presso le strutture ospedaliere attrezzate per eventuali eventi avversi.
Uno studio triestino ha evidenziato, per queste persone, una frequenza di reazioni allergiche lievi e moderate di circa il 30% (equivalente ad un terzo). Una proporzione circa 80 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Non sembra che altri tipi di allergie o la presenza di asma sia correlata allo sviluppo di eventi allergici alla vaccinazione.