Per garantire l’accoglienza di un maggiore flusso di pubblico, la proiezione dei documentari di Karim Galici si sposta. Dalla Domo ‘e Molìnu ci si trasferisce agli ampi locali del Teatro Parrocchiale di San Bartolomeo di Meana Sardo. L’evento tanto atteso di sabato 12 novembre avrà inizio alle ore 18:00. L’ingresso è libero.
La tappa in Sardegna
I documentari hanno scaturito vari successi di pubblico e di critica nella tappe fuori regione (Genova, Moneglia, Biella, Siena, Perugia, Napoli, Cinisello Balsamo, Grosseto), in particolare a Roma nella Casa del Cinema a Villa Borghese.
Nell’ambito della rassegna “Incontri con il cinema sardo” a cura di Franca Farina, organizzato l’Associazione dei Sardi di Roma “IL GREMIO”, si torna nell’Isola con la tappa di Meana Sardo, richiedendo spazi più ampi rispetto a quelli previsti.
L’appuntamento si tiene nell’ambito del programma socioculturale “Conoscenza, integrazione e scambio reciproco” ideato da Cittadini del Mondo di Cagliari con il sostegno della Fondazione di Sardegna, la collaborazione della Biblioteca comunale di Meana Sardo aderente al Sistema bibliotecario territoriale Barbagia-Mandrolisai e il sostegno logistico della Parrocchia di San Bartolomeo.
Una doppia proiezione
La doppia proiezione, prevede due mediometraggi.
“Dall’est con amore. Quattro storie di vita e integrazione”. Durata: 29 minuti.
Dedicato all’approfondimento dell’universo femminile nella diaspora immigrata. Quattro donne di generazioni e nazionalità diverse (bielorussa, kirghiza, russa, ucraina), con universali somiglianze, che hanno scelto la Sardegna come luogo dove vivere, crescere, lavorare e amare.
“La vita sopra ogni cosa. Storia di un Padre Ortodosso in Sardegna”. Durata: 25 minuti.
Il dialogo religioso e l’accoglienza riservata dalla Chiesa cattolica sarda ai fratelli ortodossi provenienti dall’Europa Orientale a seguito dei flussi immigratori, si intreccia con una tragedia personale, che fortifica ulteriormente la fede del protagonista del film.
Raffaele Rivieccio, critico e storico del cinema, ha analizato i due documentari di impegno sociale e ambientati in Sardegna. Galici porta avanti una difficile operazione di restituzione di storie complesse. Quest’ultime sono talvolta struggenti, di sradicamento dalla propria “heimat” d’origine e di rinascita in una vita nuova, in una terra nuova, la Sardegna, provando comunque a mantenere una sua autorialità e creatività.
Prendono vita due film documentari che riescono a camminare sul sottile crinale tra pura osservazione ed ascolto dei protagonisti e riconoscibilità di un tocco registico. Umanesimo, che non sembra mancare al tocco creativo e tecnico del regista Karim Galici.
Introdurrà la serata Mario Faedda, responsabile Biblioteca comunale di Meana Sardo che dialogherà con Inna Naletko, docente e fondatrice della Biblioteca Rodnoe Slovo presso l’oratorio Sant’Eulalia di Cagliari, crocevia di tante delle storie al centro dei due documentari e Giuseppe Carboni presidente Cittadini del Mondo OdV di Cagliari che ha prodotto i documentari. Previsti anche i saluti di un rappresentante dell’Amministrazione comunale.