Scienza & Salute. Salvia: quando la salute è già nel nome

La salvia è certamente tra i protagonisti e gli interpreti più accreditati della macchia mediterranea. A lei è dedicata la puntata di questa settimana de Il Gusto della Salute, la rubrica online ideata e coordinata dall’immunologo Mauro Minelli responsabile per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina Personalizzata, in collaborazione con Adnkronos.

Cos’è la salvia

La salvia appartiene alla famiglia delle Lamiaceae ed è una pianta erbacea aromatica, dal fusto eretto e ramificato. Essa raggiunge un’altezza massima di 50-60 cm con portamento cespuglioso e, grazie alla sua rusticità, è di facile coltivazione. La raccolta avviene con il taglio periodico delle sommità prima della fioritura, ciò che favorisce la qualità della produzione e la capacità di ricaccio della pianta.

La salvia, considerata erba sacra in antichità, veniva utilizzata per conservare e proteggere prodotti alimentari destinati ad un rapido deperimento, mentre oggi è usata principalmente per insaporire ricchi piatti della cucina moderna. In realtà, già gli antichi romani ne facevano largo uso soprattutto dopo feste e banchetti in ragione delle sue proprietà digestive. Mentre le famiglie patrizie ne facevano un uso prevalentemente ornamentale, per abbellire e profumare il perimetro del giardino di casa. Sul versante paesaggistico, insieme al rosmarino e al timo, la salvia è componente caratterizzante la cosiddetta ‘macchia mediterranea’ e, lungo i recessi di campagna, la si trova spesso sul limitare del sottobosco rispetto al quale costituisce un vero e proprio argine spartiacque.

L’analisi nutrizionale è affidata, come sempre, alla biologa nutrizionista Dominga Maio che ci ricorda il contenuto in micronutrienti della salvia, ricca in vitamine E, A e del gruppo B. Cospicua è anche la presenza di alcaloidi, flavonoidi e polifenoli che, com’è noto, hanno una preziosa azione antiossidante. Trattandosi di un’erba aromatica può essere opportunamente utilizzata in cucina per preparare piatti gustosi come, per esempio, i ravioli burro e salvia o la salvia in pastella, ed è certamente in grado di svolgere la funzione di sostitutivo del sale per via delle sue caratteristiche aromatiche. Per beneficiare, infine, del suo potenziale salutistico possiamo preparare in casa un decotto di salvia o acquistare delle tisane già approntate.

L’impatto clinico

Sull’impatto clinico della salvia interviene l’immunologo Mauro Minelli, docente di dietetica e nutrizione presso l’Università Lum. Importanti studi scientifici confermano che la salvia, grazie ai suoi oli essenziali, è in grado di apportare innumerevoli benefici alla nostra salute, innanzitutto a livello cerebrale, contrastando i processi che portano alla perdita di memoria tipica di alcune patologie neurodegenerative, tra le quali certamente la malattia di Alzheimer. Preziose le sue proprietà stimolanti, astringenti e diaforetiche, ovvero in grado di regolare la sudorazione. I suoi composti sarebbero capaci di assolvere a funzioni anti-allergiche, lenitive per le irritazioni della pelle, antimicotiche e antisettiche.

Tuttavia, in quantità abbondanti il consumo della salvia può risultare nocivo in corso di gravidanza o di allattamento o anche per i diabetici e gli ipertesi, soprattutto a motivo della presenza di un terpenoide dal caratteristico odore di mentolo chiamato tujone che sarebbe anche dotato di proprietà neuro-tossiche. Resta inteso, tuttavia, che nelle giuste quantità la salvia, come dice la parola, non può che far bene alla salute.

About Michela Corona

Studentessa in Scienze della Comunicazione, diplomata in Scienze Umane. Appassionata di musica, sport e fotografia. Esperienza lavorativa in vendita assistita, animazione e delivery. Nel tempo libero amo andare al mare o in montagna.

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