Il 1° dicembre alle ore 17.00, con la partecipazione della dottoressa Monica Grossi
Presentazione tesi
La tesi
La tesi si intitola: “Un armorial manuscrito de Cagliari: análisis documental, histórico y heráldico de un documento del siglo XVI”, ed è lo studio incentrato sull’unico stemmario presente negli archivi della Sardegna. Il Ms. 14 dell’Archivio Storico Comunale di Cagliari. La tesi ha fruttato i massimi voti e la lode, e ha permesso di gettare nuova luce su un documento che riguarda in gran parte tanto la storia sarda quanto quella del Regno d’Aragona e diverse entità statuali dell’Europa della prima Età Moderna (tra cui spicca Firenze).
La conversazione, pensata secondo caratteri divulgativi, si propone di presentare agli interessati i frutti di un lavoro durato ben 4 anni.
Storia dello stemma
La vicenda dell’emblema con i quattro mori si sviluppa nel contesto delle complesse relazioni mediterranee nelle quali l’insularità della Sardegna ha un importante ruolo di integrazione.
Lo stemma dei quattro mori compare per la prima volta nei sigilli in piombo della Cancelleria reale aragonese. L’esemplare più antico risale al 1281, sotto il regno di Pietro il Grande. Dopo che la Sardegna entra a far parte della Corona d’Aragona tali sigilli vi giungono a chiusura dei documenti dei re Giacomo II (1326), Alfonso il Benigno (1327-1336) e Pietro IV (1336-1387); alcuni esemplari sono conservati nell’Archivio storico comunale di Cagliari.
Risale al Trecento anche lo “Stemmario di Gelre”, un manoscritto compilativo conservato a Bruxelles, che riproduce gli stemmi di tutta Europa e riporta per la Sardegna la bandiera con i quattro mori. E’ però possibile che lo stemma sardo sia stato aggiunto qualche decennio dopo perchè all’epoca della stesura (1370-1386) esisteva il “Regno di Sardegna e di Corsica” comprendente entrambe le isole.
Nel Quattrocento si consolida la leggenda che spiega i quattro mori sullo stemma con l’intervento di san Giorgio nella battaglia di Alcoraz nel Nord della Spagna, vinta nel 1096 dagli Aragonesi contro i mori invasori che lasciarono sul campo di battaglia anche le teste coronate di quattro loro sovrani.