Venerdì 2 dicembre alle 18 nella Galleria Siotto di via Dei Genovesi 114 a Cagliari, sarà inaugurata la mostra Edina Altara. Mondi di carta.
Alla vigilia dei quarant’anni dalla morte, l’esposizione curata da Alice Deledda e Laura Fortuna celebra la poliedrica artista sarda, simbolo anche di emancipazione femminile, con una settantina di sue illustrazioni realizzate tra gli anni Venti e Cinquanta e riconducibili a tre grandi temi: moda, bellezza, infanzia.
Dai disegni realizzati per riviste patinate come Bellezza o Rakam, ai calendarietti profumati. Dalle illustrazioni che accompagnavano i racconti sul Giornalino della domenica alle cartoline da colorare, ideate per un progetto benefico curato da Paola Lombroso Carrara. Senza dimenticare le illustrazioni per la celebre collana di fiabe di Zia Mariù. Mondi di carta è una carrellata di riviste d’epoca, libri, cartoline, che ripercorrono la parabola evolutiva della donna che fu anche pittrice, stilista e designer, ma raccontano anche un pezzo della storia del costume in Italia.
Gran parte dei materiali in esposizione provengono dalla collezione privata di Federico Spano, pronipote di Edina Altara. Altri pezzi, invece, sono di proprietà di Laura Fortuna.
La mostra resterà aperta sino al 23 dicembre, dal giovedì alla domenica con orario 18-20.
Evento realizzato con il contributo della Direzione Generale Educazione Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura, Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, Servizio Cultura del Comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna
Edina Altara
Terza di quattro sorelle (Aurora, Lavinia e Iride), Edina Altara nasce e cresce a Sassari in una famiglia borghese. Il padre Eugenio era un oculista originario di Bitti, la madre, Gavina Campus, proveniva da una facoltosa famiglia di Pattada.
Fin da bambina Edina mostra una notevole propensione per il disegno, i colori e l’uso della carta. Giovanissima, incoraggiata anche dal pittore sassarese Giuseppe Biasi, amico di famiglia, inizia la sua carriera artistica come autodidatta e a soli diciotto anni.
Nel 1917, durante la mostra della Società degli Amici dell’Arte di Torino, ha l’onore di vedere acquistato dal re Vittorio Emanuele III il collage “Nella terra degli intrepidi sardi”, esposto al Quirinale.
Artisti come lo scultore Leonardo Bistolfi le scrivono lettere di elogio e il suo lavoro viene segnalato da importati critici.
Dopo il matrimonio con Vittorio Accornero de Testa, illustratore noto con lo pseudonimo di Victor Max Ninon, lavora come illustratrice déco insieme al marito e i lavori in collaborazione vengono firmati Edina e Ninon. Negli anni ’20 e ’30 realizza numerose cartoline per le case editrici milanesi Degami, Cecami ed N.M.M., e vari calendarietti da barbiere per diverse aziende di cosmetici come la Viset, la Gi.Vi.Emme, la Caleri, la Valli e la Bertelli.