E’ crollata del 40 per cento la produzione di pomodoro da industria in Sardegna
Il caro prezzi e la concorrenza estera stanno rendendo anti economica la sua produzione.
Già ai minimi storici lo scorso anno con circa 330 ettari coltivati per una produzione di circa 400.000 quintali di pomodoro
Quest’anno la programmazione è programmata del 40% in meno, riducendo drasticamente il prodotto made in Sardegna.
Circa 30 anni fa la Sardegna ne produceva intorno ai 700mila quintali.
Il caro prezzi purtroppo decide il nostro piano colturale
In Sardegna, pur non essendoci una filiera strutturata, funziona grazie ad un rapporto consolidato negli anni fondato sulla fiducia e rispetto reciproco.
Anche quest’anno non si è tirata indietro davanti alle difficoltà che stiamo riscontrando anticipando il pagamento della materia prima di un mese.
Inoltre, per scelta ha portato autonomamente il prezzo da 14 euro al quintale a 15 euro, come era avvenuto anche lo scorso anno quando l’aumento fu di 30 centesimi.
L’aumento incontrollato dei costi riguarda tutti, sia chi produce ma anche chi trasforma e commercializza
Per questo abbiamo deciso di ridurre le quantità garantendo la presenza del prodotto locale ma allo stesso tempo anche la sopravvivenza di tutti gli attori della filiera.
L’Italia è il terzo produttore mondiale di pomodoro dopo gli Stati Uniti
La Cina e rappresenta il 14,8% della produzione mondiale e il 56,5% di quella europea ed è il primo Paese esportatore di prodotti a base di pomodoro.
Quest’anno in Italia sono stati coltivati 65.180 ettari, di cui il 52,5% nel bacino Nord e il 47,5 % nel Centro-Sud.
E’ un settore sul quale stiamo lavorando per arrivare a strutturare dei veri accordi di filiera
Abbiamo clima e terra adatta alla produzione ed abbiamo anche tradizione.
Purtroppo si scontano momenti difficili dal punto di vista economico per il caro prezzi e la concorrenza agguerrita che stanno mettendo in seria difficoltà la filiera