Cagliari. Tra Ottocento e Novecento. Alla riscoperta dell’ex sindaco Ottone Bacaredda
L’Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Cagliari propone in città un programma per ricordare l’importante figura storica del sindaco
Egli fu alla guida dell’amministrazione comunale per ben cinque legislature e diede avvio a una grande opera di modernizzazione cittadina.
Il nome di Bacaredda è strettamente legato alla costruzione di molte opere pubbliche, le scuole elementari e medie, la rete idrica, le fognature e gli impianti di illuminazione
Un ricco programma che vede coinvolto l’Assessorato e non solo, affiancato da numerose associazioni che contribuiranno a diversificare le proposte.
Le celebrazioni si svolgeranno nei luoghi che caratterizzarono le fasi della vita, del lavoro e dell’operato dell’ex sindaco Ottone Bacaredda
La figura dell’ex sindaco verrà rievocata attraverso mostre di arti visive, proiezioni di immagini storiche, convegni, visite guidate, attività laboratoriali e vari spettacoli.
Tutto questo coinvolgerà l’intera popolazione e non solo, in una grande festa collettiva, partecipata e aperta a tutti, grandi e piccoli
Inoltre, inediti documenti d’archivio, filmati, vecchie fotografie consentiranno una ricostruzione fedele di questo periodo storico e racconteranno le contraddizioni dell’epoca.
Secondo il sindaco Paolo Truzzu: “Con questa importante celebrazione portiamo Bacaredda nel cuore dei cagliaritani e dei più giovani.
Oggi che le città sono diventate organismi complessi, abbiamo il dovere di tornare a ragionare in maniera strategica, unendo sogni e concretezza. “
“L’obiettivo è quello di rinnovare la memoria di questo illustre intellettuale, ritrovare la sua personalità e quelle vicende che animarono Cagliari tra fine Ottocento e inizi del Novecento
Tutto questo sarà possibile attraverso l’affermazione della borghesia locale e la sua visione di sviluppo, la trasformazione della città fortificata e lo spostamento verso il mare.
Ma anche attraverso il ricordo delle difficili condizioni socioeconomiche del popolo che sfociarono nei sanguinosi tumulti del 1906”.