Per far fronte alle minacce del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità, gli investimenti per la protezione e la migliore gestione degli ecosistemi mondiali dovranno raggiungere i 384 miliardi di dollari all’anno entro il 2025. Più del doppio rispetto alla somma attuale.
E’ quanto emerge da alcune dichiarazioni dell’Osservatorio ambientale delle Nazioni Unite. Sarà uno dei temi al centro del vertice sulla biodiversità, la prossima settimana a Montreal, in Canada. I Paesi cercheranno di trovare un accordo globale per proteggere la natura e la fauna selvatica.
Accedere ad un ambiente più sano
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con 161 voti favorevoli e otto astensioni, il 28 luglio scorso, ha adottato una risoluzione che dichiara l’accesso ad un ambiente pulito, sano e sostenibile. Un diritto umano universale.
Gli astenuti: Cina, Russia, Bielorussia, Cambogia, Iran, Syria, Kyrgyzstan ed Etiopia.
La risoluzione invita gli Stati, le organizzazioni internazionali e le imprese ad intensificare gli sforzi per garantire un ambiente salubre per tutti. Si tratta di uno storico passaggio il cui obiettivo più ampio è mettere assieme i Paesi per unirsi nella lotta collettiva contro la triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento. Nella pratica la decisione aiuterà anche gli Stati ad accelerare l’attuazione dei loro obblighi ed impegni in materia di diritti umani e ambientali.
Il testo, è originariamente presentato da Costa Rica, Maldive, Marocco, Slovenia e Svizzera lo scorso giugno, e ora co-sponsorizzato da oltre 100 paesi. Rileva che il diritto ad un ambiente sano è legato al diritto internazionale esistente. Inoltre, afferma che la sua promozione richiede la piena attuazione degli accordi ambientali multilaterali.
Riconosce che, l’impatto dei cambiamenti climatici, la gestione e l’uso non sostenibili delle risorse naturali, l’inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua, la gestione scorretta delle sostanze chimiche e dei rifiuti e la conseguente perdita di biodiversità interferiscono con il godimento di questo diritto.
Il danno ambientale ha implicazioni negative, sia dirette che indirette, per l’effettivo godimento di tutti i diritti umani.
Gravi conseguenze
Le conseguenze del cambiamento climatico stanno diventando sempre più evidenti, a causa della maggiore intensità e gravità della siccità, della scarsità d’acqua, degli incendi, dell’innalzamento del livello del mare, delle inondazioni, dello scioglimento dei ghiacci polari, delle tempeste catastrofiche e del declino della biodiversità.
Nel frattempo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inquinamento atmosferico è la principale causa di malattie e morte prematura nel mondo, con oltre sette milioni di persone che muoiono prematuramente ogni anno a causa dell’inquinamento.
Infine, il declino o la scomparsa della diversità biologica (che include animali, piante ed ecosistemi) ha un impatto sull’approvvigionamento alimentare, sull’accesso all’acqua pulita e sulla vita delle persone in generale.