Abbiamo incontrato Mattea Lissia, direttrice artistica del festival Pazza Idea, e con lei abbiamo fatto una piacevole chiacchierata
Il festival Pazza Idea ha appena spento undici candeline: un festival che ogni anno, attraverso i suoi numerosi ospiti, racconta storie, affronta temi che riguardano la vita di tutti i giorni, ma anche aspetti più delicati e intimi, parlando di quello che è oggi il nostro presente, proiettandosi costantemente verso il futuro. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Mattea Lissia, la direttrice artistica del festival, che con le sue risposte ha dato una visione ancora più chiara su quello che è il festival e sui messaggi e obiettivi che ogni anno propone e affronta.
– Quali sono state le novità introdotte nel festival a livello tematico?
Ogni anno Pazza Idea affronta argomenti nuovi nelle sfaccettature, le grandi tematiche alle quali siamo legati riguardano il lavoro, il linguaggio e la sua evoluzione, tematiche legate al femminile, all’utilizzo dei social. Su quest’ultimo, con uno sguardo verso il futuro, introduciamo elementi che ci portano a considerare aspetti più specifici e innovativi, come ad esempio l’utilizzo del social TikTok.
– Credi che Pazza Idea sia un’occasione per conoscere meglio se stessi?
Il festival vuole essere un’occasione per conoscersi, quello che proponiamo non è mai un incontro frontale, dove qualcuno parla e gli altri passivamente ascoltano, ma è invece un invito a partecipare, a confrontarsi. Si impara sempre dalle storie degli altri, e il futuro si costruisce sulle relazioni.
– Come descriveresti il festival a qualcuno che non ci si è mai avvicinato?
Pazza Idea è un’esperienza, diventa tale perché le persone creano una comunità intorno ad essa, e di anno in anno questa comunità cresce, torna più numerosa, più motivata e più esigente. Quindi, ogni anno il festival necessita di una crescita qualitativa, affinché le persone possano tornare e sentirsi sempre all’interno di questa grande famiglia.
– In che modo Pazza Idea si apre ai giovani?
Pazza idea vuole essere un festival fortemente dedicato ai giovani, provenienti sia dalla scuola che dall’università, ma non solo: abbiamo stipulato delle convenzioni con diverse istituzioni scolastiche e la nostra ambizione è quella di avvicinare i nostri linguaggi ai loro e viceversa. Se non partiamo dai giovani, imparando a comunicare e relazionarci con il loro mondo, li stiamo tagliando fuori, e noi invece li accogliamo con grande interesse.