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Gli insetti e i dati allarmanti sulla loro scomparsa: non c’è più tempo

La rivista Biological Conservation afferma che negli ultimi 150 anni sono morti tra le 250.000 e 500.00 specie di insetti. Le cause sono da ricollegarsi alle attività umane. In questo scenario distopico l’ematologo Michael Samways propone una soluzione.

I dati rilevati sulla rivista Biological Conservation non lasciano spazio all’immaginazione. Il mensile, in lingua inglese, descrive come negli ultimi 150 anni sono dal 5% al 10% gli insetti scomparsi. Percentuali che, convertite, portano a numeri che vanno tra le 250.000 e le 500.000 specie in meno sul nostro pianeta.

Principali fattori sull’estinzione degli insetti

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Le cause sono molteplici e si ripercuotono in svariati ambiti. Una delle più rilevanti riguarda la deforestazione intensiva. Basti pensare che soltanto negli ultimi 30 anni la superficie forestale mondiale si è ridotta di oltre 420 milioni di ettari. A questi effetti allarmanti si aggiungono anche quelli provocati dal cambiamento climatico. Con l’innalzamento delle temperature, soprattutto nel periodi estivi, sono numerosi gli incendi di natura colposa che si presentano più violenti e difficili da arginare.

Alle cause già citate sopra si devono sommare anche quelle legate all’inquinamento luminoso artificiale. Si conta infatti che più dell’80% della popolazione mondiale viva sotto un cielo inquinato. Oltre ad avere ricadute sulla nostra visione del cielo notturno, disastrose sono le ripercussioni legate alla sopravvivenza degli insetti. La luce infatti modifica l’habitat naturale degli animali notturni. Si può contare che circa 150 insetti muoiano folgorati da un unico lampione. La situazione, che pare già molto critica, non si risparmia neppure sul fronte agricolo. L’uso massiccio dei pesticidi per le coltivazioni su larga scala gravano ulteriormente sulla sopravvivenza degli insetti, già messa a dura prova. Api, farfalle e cicale sono i principali bersagli di questi prodotti tossici. A risentirne è anche il suolo terrestre.

Il sommarsi di queste conseguenze sono una grave minaccia per la salvaguardia della biodiversità e per il naturale equilibrio degli ecosistemi. Il principale colpevole di tali risultati pare essere proprio l’uomo. Le attività umane continuano imperterrite a moltiplicarsi e non sembrano volersi arrestare.

Soluzioni Possibili

In questo scenario preoccupante sembra comunque esserci una via d’uscita. Sempre sulla rivista Biological Conservation, l’ematologo Michael Samways della Stellenbosch University ha rilasciato importanti dichiarazioni. Nel suo studio “Solutions for humanity on how to conserve insects” afferma che: «Per il bene dell’umanità, le persone devono cambiare il loro atteggiamento nei confronti degli insetti. Sono essenziali per il nostro benessere. Impollinano un terzo delle nostre colture e aiutano a creare un terreno sano. Dobbiamo proteggerli meglio e imparare dalle idee che sono già state sviluppate in Sudafrica e altrove per conservarli».

Per aiutare queste creature, già messe a dura prova, è necessario muoversi verso una direzione di sensibilizzazione ed educazione su un tema tanto complesso quanto importante. La scomparsa degli insetti ha ricadute sull’ecosistema e le ripercussioni sul nostro stile di vita sono assicurate. Dovremmo considerarci come una grande famiglia che vive in un unica casa ed è nostro compito prenderci cura dei suoi abitanti, perché una famiglia fa anche questo.

About Stefania Fanni

Ciao! Sono Stefania e studio scienze della comunicazione. Mi piace perdermi tra le pagine di un libro o in qualche sala cinematrografica. Il mio unico vero amore rimane comunque il disegno e sogno di diventare un'artista.

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