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Abbandono scolastico al sud

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Abbandono scolastico al sud
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In una società in cui il livello di istruzione è sempre più importante per l’accesso al lavoro, e quindi anche per evitare il rischio di esclusione sociale, il contrasto all’abbandono scolastico precoce rappresenta un obiettivo fondamentale.

L’abbandono scolastico è uno dei problemi più seri tra quelli che affliggono non solo il mondo della scuola, ma l’intera società italiana. I motivi per cui una ragazza o un ragazzo abbandona la scuola prima del diploma superiore possono essere infatti molto diversi.

Spesso incidono condizioni di marginalità sociale, che possono portare sia a una frequenza saltuaria, sia all’abbandono definitivo degli studi. 

Un ragazzo che abbandona la scuola è un fallimento educativo, e segnala che qualcosa non ha funzionato. Le ricerche indicano che a lasciare gli studi prima del tempo sono spesso i giovani più svantaggiati, sia dal punto di vista economico che da quello sociale. Un meccanismo molto pericoloso perché aggrava le disuguaglianze già esistenti.

All’interno dell’Unione europea, l’Italia rientra tra i paesi dove il problema degli abbandoni è più consistente.

Va detto che il fenomeno non è facile da misurare, perché richiederebbe dati in grado di tracciare il percorso scolastico del singolo studente.

La scelta metodologica adottata a livello europeo è utilizzare come indicatore indiretto la percentuale di giovani tra 18 e 24 anni che hanno solo la licenza media. Tra questi viene incluso anche chi ha conseguito una qualifica professionale regionale di primo livello con durata inferiore ai due anni.

In una delle regioni con più abbandoni, la Sardegna, i dati per provincia fanno emergere profonde differenze territoriali. Sud Sardegna, Nuoro e Sassari confermano il valore regionale, attestandosi sopra il 20%. Anche la città metropolitana di Cagliari è poco distante da quella cifra (19,1%). Al contrario, in completa controtendenza con il dato regionale, la provincia di Oristano ha una quota di abbandoni inferiore al 10%.

In Italia l’obbligo scolastico, in base alla legge 296/2006, dura 10 anni e quindi va dai 6 ai 16 anni di età. Un percorso finalizzato al successivo raggiungimento o di un titolo di scuola superiore  oppure di una qualifica professionale, almeno triennale, entro i 18 anni. In ogni caso, anche per chi ha assolto l’obbligo scolastico, vi è un obbligo formativo: il diritto-dovere di frequentare attività di formazione fino ai 18 anni.

In ambito scolastico, sicuramente azioni sulla didattica e sulle strutture scolastiche promuovono il benessere degli studenti e contribuiscono alla diminuzione della dispersione. Tra le misure individuate dallo stesso Ministero dell’Istruzione per arginare il fenomeno dell’abbandono scolastico vi sono: la maggior attenzione alla composizione e alla gestione delle classi, l’implementazione di laboratori didattici e di innovative tecnologie digitali, il rafforzamento del patto scuola/famiglia, l’investimento sull’edilizia scolastica di qualità, l’introduzione del tempo pieno e di attività extra-scolastiche, docenti preparati.

About Veronica Stefanopoli

Mi chiamo Veronica Stefanopoli, sono una studentessa del corso di Scienze politiche nell' Università degli Studi di Cagliari. Sono una ragazza intraprendente, solare e determinata. Sono molto ambiziosa ed entusiasta di crescere e di sviluppare nuove competenze e abilità.

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