In un anno caratterizzato da eventi estremi legati al clima come inondazioni, uragani e siccità, i governi e le aziende sono stati costretti a esaminare più da vicino i rischi finanziari.
Le assicurazioni ne hanno risentito, visto nell’anno che sta per finire si sono avuti tre dei disastri più importanti dal punto di vista economico del decennio: l’inondazione che ha provocato danni per 40 miliardi di dollari in Pakistan, una serie di ondate di calore estive che hanno causato perdite per oltre 10 miliardi di dollari in Europa e l’uragano Ian, che ha colpito la Florida per un costo di 100 miliardi di dollari, secondo la società di modellizzazione dei rischi RMS. I cambiamenti climatici potrebbero portare costi di quasi mille miliardi di dollari alle imprese.
Analisi del Carbon Disclosure Project
Il CDP è un’società inglese che stimola società e città a comunicare l’impatto ambientale delle grandi aziende. Sono state raccolte informazioni da 500 tra le imprese più importanti del pianeta per capitalizzazione, anche se di queste solo 215 hanno rilasciato stime che concernono i potenziali rischi finanziari derivanti dal cambiamento climatico. Per tali aziende i costi del cambiamento climatico ammontano a 1000 miliardi di dollari, cifra che corrisponde a circa il 5-7% della loro capitalizzazione complessiva. Di questi 1000 miliardi, 250 riguardano perdite in conto capitale causa ammodernamenti o rischi di natura metereologica come alluvioni o uragani. Tra gli altri maggiori drivers dei costi si annoverano aumento del costo delle operazioni (costi più alti per conformarsi alle regolamentazioni, costi più alti di assicurazione), minori ricavi dovuti a diminuzione della produzione e minori ricavi da una diminuita domanda per i beni o servizi.
La posizione delle aziende
Il 51% di esse ha identificato anche opportunità relative al cambiamento climatico. A livello finanziario tali occasioni si traducono in 2,1 trilioni di dollari di potenziali ricavi. La maggioranza di questi ricavi si devono alla maggiore domanda per beni e servizi a basso impatto ambientale (si pensi per esempio ad un aumento di vendite per quanto riguarda automobili ibride o elettriche).
La posizione delle aziende americane
Colpisce che le aziende americane siano complessivamente quelle che riportano meno rischi legati al cambiamento climatico (solo 110 miliardi di dollari) a fronte del fatto che sono la maggioranza delle aziende intervistate e specie se si considerano le devastazioni subite nel 2017 dal paese a seguito di disastri naturali e di eventi metereologici estremi. Allo stesso tempo le aziende americane riportano opportunità per 450 miliardi di dollari, comunque meno della metà delle opportunità previste dalle aziende con HeadQuarter in Europa
Aziende con maggiori rischi e ruolo della politica americana
Una politica federale americana che acceleri la transizione ad un economia a basse emissioni potrebbe sbloccare nuove opportunità. Le aziende che possono avere maggiori rischi e opportunità appartengono al settore finanziario, a quello dei carburanti fossili e a quello energetico. Ciò non sorprende perché le aziende energetiche e quelle dei carburanti fossili sono tra i più grandi produttori di CO2 e visto che, a livello di opportunità, possono puntare su energie rinnovabili e biocarburanti.
I rischi e le opportunità del settore finanziario
Il lavoro di TCFD, banche centrali, supervisori e regolatori finanziari sta aumentando il focus del settore finanziario nei confronti dei rischi legati al clima. Sempre tale settore potrebbe non considerare i rischi che una transizione economica potrebbe portare sulle loro operazioni visto che la maggior parte dei rischi da questi riconosciuti sta in capo ai loro clienti e non riguarda in maniera diretta quello che essi fanno. Inoltre il settore dei combustibili fossili, sorprendentemente, individua più opportunità che rischi. Questo appare dubbioso considerando che la transizione ad un economia a bassa produzione di CO2 potrebbe impiegare decenni ad essere ultimata mentre l’impatto del cambiamento climatico sul mercato dell’energia dovrebbe arrivare in un tempo più breve a causa di un aumento delle incertezze, cambiamenti delle preferenze degli investitori di queste aziende e cambiamenti delle preferenze dei consumatori