E’ stato lanciato in orbita un satellite franco-statunitense che mapperà quasi tutti gli oceani, i laghi e i fiumi del mondo
È partita la missione Swot, di Nasa e Cnes, che avrà il compito di mappare l’acqua della Terra con un dettaglio senza precedenti. Il satellite è stato lanciato con successo, a bordo di un razzo Falcon 9 della SpaceX, dalla Base spaziale di Vandenberg in California.
La partenza, inizialmente prevista per giovedì 15 dicembre, era stata rinviata dopo che i tecnici avevano trovato tracce di umidità in due motori del razzo, per permettere ulteriori controlli che hanno dato esito positivo. Swot non misurerà solo il livello di mari e oceani ma anche fiumi e laghi, cosa finora impossibile.
Il satellite, del peso di 2,2 chilogrammi, porta a bordo un nuovo strumento radar, formato da due antenne montate su bracci distanti 10 metri l’uno dall’altro.
Una delle antenne trasmette impulsi radar che rimbalzano sulla superficie dell’acqua e tornano indietro. Le minuscole differenze con cui questi segnali vengono ricaptati dalle due antenne permettono di ricavare l’altezza dell’acqua, disegnando una mappa in 2D della superficie. Swot, inoltre, potrà lavorare a pieno regime anche di notte e in presenza di nuvole, due fattori che finora ostacolavano le misurazioni.
Il razzo Falcon 9 trasporterà il satellite fino ad un’altezza di 857 chilometri sopra la Terra: qui, Swot dispiegherà i suoi strumenti entro la prima settimana e inizierà un periodo di prova di sei mesi, prima dell’avvio effettivo della missione previsto per metà del 2023. Quattro fotocamere presenti sul veicolo spaziale scatteranno foto dei pannelli solari e della sequenza di dispiegamento dell’antenna radar. Dopodiché, Swot attiverà i suoi piccoli propulsori di manovra per salire ulteriormente di quota e raggiungere un’orbita a 891 chilometri dal nostro pianeta. Il prossimo anno inizierà le osservazioni e rilevazioni scientifiche.