Carta Cultura Giovani è riservata a 18enni provenienti da famiglie con redditi non elevati, ovvero con un Isee fino a 35 mila euro.
Il governo lavora al nuovo bonus cultura per i 18enni. Si chiamerà Carta Cultura Giovani e avrà una soglia massima di Isee a 35 mila euro secondo quanto filtra da fonti della maggioranza.
Addio alla 18app, il bonus cultura viene sostituito da due diversi strumenti: la Carta Cultura Giovani e la Carta del merito. A prevederlo è un apposito emendamento alla legge di Bilancio 2023, con il quale il bonus diciottenni viene cancellato già nel 2023 e sostituito da due differenti misure, persino compatibili tra di loro.
Si guarderà, infatti, tanto al merito quanto al reddito e per chi soddisfa entrambi i requisiti vi è la possibilità di avere persino più soldi rispetto a oggi: non più 500 euro, come previsto dal bonus Cultura, bensì 1.000 euro.
Le nuove regole
Non ci sarà più la 18app, piattaforma che rappresenta l’unico modo per spendere il bonus 500 euro oggi; viene eliminato qualsiasi riferimento che rimanda al contributo così come introdotto dal governo Renzi nel 2017. Ed è proprio il leader di Italia Viva tra i principali oppositori alla decisione del governo Meloni, tant’è che in queste ore ha sbottato su Facebook descrivendo come “folle” l’aver tolto 230 milioni di euro dalla 18app per poi regalarne 890 milioni alle società di Serie A.
“Uno schiaffo alla cultura, uno schiaffo ai giovani, una marchetta ai presidenti di un calcio pieno di debiti. Noi siamo gli unici a protestare, gli altri tutti zitti. Follia pura”.
Per tutti gli altri bisognerà attenersi alle nuove regole, diverse a seconda che si tratti della Carta cultura giovani o della Carta del merito. In ogni caso non cambiano le modalità di spesa di questi due nuovi strumenti, per i quali vengono previste le stesse regole previste dal bonus Cultura: quindi, i soldi si potranno spendere solamente per alcune tipologie di beni e servizi, utili a migliorare la propria preparazione personale. Non dovrebbe cambiare neppure l’importo, mentre quel che è certo è che ci saranno dei requisiti più restrittivi per averne diritto.
A cosa servono la Carta cultura giovani e la Carta del merito
Entrambe le carte potranno essere utilizzate solamente per consentire l’acquisto di:
- biglietti per le rappresentazioni teatrali, cinematografiche e spettacoli dal vivo
- libri
- abbonamenti a quotidiani e periodici anche in formato digitale
- musica registrata
- prodotti dell’editoria audiovisiva
- titoli di accesso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali
Le due carte potranno essere utilizzate anche per sostenere i costi relativi alla frequenza a corsi di:
- musica
- teatro
- danza
- lingua straniera
A tal proposito il titolare di ciascuna delle Carte avrà a disposizione un plafond di 500 euro da spendere per beni e servizi indicati nei suddetti elenchi. Le due misure sono cumulabili tra loro, quindi chi soddisfa i requisiti per entrambe avrà a disposizione 1.000 euro.
A chi spetta la Carta cultura giovani
La prima misura, chiamata Carta cultura giovani, verrà riconosciuta a tutti i residenti in Italia, in possesso di regolare permesso di soggiorno laddove richiesto, che appartengono a un nucleo familiare con Isee in corso di validità non superiore a 35.000 euro.
Sarà assegnata a sarà utilizzabile nell’anno successivo a quello del compimento del 18° anno di età. Nel 2023, quindi, ne avranno diritto tutti coloro che hanno raggiunto la maggiore età nel 2022.
A chi spetta la Carta del merito
Ad avere diritto alla cosiddetta Carta del merito, invece, saranno gli iscritti agli istituti d’istruzione secondaria superiore o equiparati che entro il compimento dei 19 anni hanno conseguito il diploma finale con votazione di almeno 100 centesimi.
In tal caso i 500 euro saranno assegnati, e saranno utilizzabili, nell’anno successivo a quello di conseguimento del diploma. Nel 2023, quindi, spetterà a chi si è diplomato con il massimo dei voti nel 2022.
Gli importi sono cumulabili
Come detto sopra, per ciascuna delle Carte si ha diritto a 500 euro. Le somme assegnate non costituiscono reddito imponibile e non se ne tiene conto ai fini Isee.
Si può fare domanda per entrambe le misure, in quanto sono perfettamente compatibili e cumulabili. Eventualmente, quindi, un giovane potrebbe avere diritto a 1.000 euro di bonus qualora dovesse soddisfare i requisiti per entrambe le Carte.
Mentre con 18App i 500 euro possono essere spesi anche per corsi di lingua, di teatro e di musica, per entrare al circo o ai festival culturali. Per comprare musica registrata, come cd, dvd, vinili o abbonamenti online (qui la spesa di quest’anno è stata di quasi 14 milioni tra online e negozi fisici). Al momento il bonus a disposizione dei nati nel 2003 viene speso soprattutto online, per un importo di quasi 96 milioni di euro. Fisicamente sono stati impegnati oltre 47 milioni di euro, per un totale di 144 milioni di euro. Ne mancano ancora quasi 90 che, è facile immaginare, andranno via tra regali di Natale e concerti delle feste.
Il 2003 è stato in assoluto l’anno con il maggiore numero di iscritti, ovvero oltre 441 mila ragazzi. Si avvicina solo agli iscritti del 2019 che vedeva il mini-boom di nascite del 2000 con 429 mila iscritti ed un totale di spesa 198.670.903,22 euro.
Tra il 2018 e il 2020 in Italia spesi in bonus cultura un totale di 354.181.519 milioni di euro
Secondo un rapporto della Guardia di Finanza i soldi truffati usando il bonus cultura di 18App ammontano a 17 milioni di euro. Le truffe hanno dunque riguardato il 3,85% della spesa. Gli importi indebitamente percepiti ammontano a 13.653.354 euro, mentre operazioni sospette per ulteriori 3.557.874 euro sono state segnalte al ministero della Cultura: il totale è dunque di 17.211.228 euro. I controlli hanno riguardato complessivamente 639 persone, e in 501 casi sono emerse irregolarita’.
I meccanismi fraudolenti più utilizzati sono la compravendita di su internet attraverso piattaforme come Instagram, Facebook, Telegram, la conversione del bonus cultura in voucher da spendere in un periodo temporale successivo alla scadenza del periodo di validità, l’acquisto di apparecchiature elettroniche non consentite dalla normativa – come smartphone, tablet, e console – la simulazione dell’acquisto di un bene consentito, poi restituito in cambio di un altro bene, il furto di identità digitale Spid per accedere alla piattaforma 18 App e generare il codice del buono da spendere.