presepe santantiogu

Visite al presepe nella chiesa campestre di Sant’Antiogu becciu

Anche per queste festività natalizie la chiesetta campestre di Sant’Antiogu accoglie i visitatori con un suggestivo presepe.

Il presepe della chiesetta campestre di Sant’Antiogu anche per queste festività natalizie accoglie amorevolmente i visitatori. L’incantevole presepe, tra i campi di Sanluri e quelli di Villanovaforru, è realizzato premurosamente da Rossana Paderi.

La dovizia dei particolari è teneramente rappresenta oltre alle classiche figure che caratterizzano la Natività. I momenti di vita quotidiana, con personaggi intenti in vari lavori e attività, sono curati nei minimi dettagli. Si è accuratamente rappresentata la produzione de “su pani civraxiu“, gli ingredienti per produrlo e il forno per la cottura. Il vasaio nel mentre nel proprio laboratorio, è intento nella decorazione di un’orcio. Una coppia tutta sarda invece si gode un momento di pace, sotto sa lolla arredata col caminetto. La tavola è imbandita di cibi e bevande, is crobisi e variopinti piatti, appesi alle pareti. Tanti altri protagonisti e anche animali di vario genere animano la scena.

Al centro il pozzo, prossimo obiettivo del Comitato Amici di Sant’Antiogu becciu, che con la campagna di tesseramento per l’anno a venire, sta raccogliendo i fondi per avere l’acqua nel sito della chiesetta.
Sono stati tanti nei giorni di Natale e Santo Stefano ad aver ammirato il presepe. Nei prossimi giorni sarà visitabile e in particolare domenica primo giorno dell’anno nuovo e venerdì 6 gennaio, ricorrenza dell’Epifania, la mattina dalle 10 alle 12.30 e il pomeriggio dalle 15 al tramonto, ma anche negli altri giorni sino a domenica 8, i volontari del comitato saranno presenti per accogliere tutti i visitatori.

Sono tantissime le persone e le associazioni che hanno contribuito al recupero della chiesa campestre dedicata a Sant’Antioco, sino a pochi anni fa ridotta a rudere. In particolare, alcuni si sono dimostrati particolarmente generosi, sia economicamente, sia con offerte di beni e materiali. Altri invece si sono prestati in attività di lavoro manuale o professionale, rendendo possibile recuperare dal degrado il monumento, che ora è orgoglio del territorio, simbolo di attaccamento e devozione ai valori della comunità.

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