Un progetto della lingua sarda attraverso la competenza dei cantadoris con le loro caratteristiche comuni ma con alcune trasformazioni
Lemons è un opera sulla lingua sarda e trova spunto dal lavoro di indagine e ricerca del Collegio Scientifico de s’Academia de su Sardu con l’ aiuto della Fondazione di Sardegna .In questo momento prevede la presentazione di una piattaforma informativa destinata all’inserimento e alla raccolta di tutti i vocaboli raggruppati fino ad ora con il fine ultimo di un atlante linguistico digitale.
La presentazione del progetto
Un progetto di aggregazione linguistica – è stato detto durante la presentazione ufficiale al Lazzaretto di Sant’Elia a Cagliari (hanno preso parola tra gli altri gli esperti Massimo Madrigale, Stefano Cherchi, Andrea Picciau e Alessandra Pinna) – che riunisce e snellisce tutte le modifiche presenti nel parlato del Campidanese e del Logudorese-Nuorese, per giungere a selezionare un’sola forma normata standard a cui ricondurre ciascuna variante. Lemons significa appunto vocabolario ortografico normativo, in sardo Lemariu.
L’opinione dell’ esperto Massimo Madrigale
“La necessità di questo strumento – ha chiarito Madrigale – è dovuta al fatto che per moltissimi anni chiunque hanno scritto il sardo senza una alcuna regola in ambito ortografico, come potevano. Questo ha fatto nascere il falsa credenza che la lingua sarda sia misteriosa, difficile da apprendere e da standardizzare, e che in Sardegna non ci sia e si non possa verificare la nascita di una lingua comune, perché ci sono 377 lingue diverse: tanti idiomi quanti sono i comuni della Sardegna“. E invece, esaminando la poesia improvvisata e più esattamente dei cantadoris – ha proseguito Cherchi – si è manifestato il fatto che si utilizza una lingua sovra dialettale che permette un’ottima comprensione. Questa situazione è presente in ambedue le macro-varietà del sardo: il Campidanese e il Logudorese- Nuorese.
Il pensiero degli esperti in merito a questo progetto sulla lingua sarda
“Il nostro intento – affermano gli esperti – è quello di scegliere un profilo standardizzato di ogni vocabolo della lingua sarda. Reputiamo che questo lavoro sarà particolarmente importante per tutte le persone che sono vogliosi di conoscere la bellezza e il fascino di questa importante lingua e per tutte le persone che vogliono conoscerla e promuoverne l’utilizzo nelle istituzioni”. Quando questo proposito sarà ultimato nel 2024,questo diverrà il basamento su cui poggerà il Grande dizionario della lingua sarda. C’è inoltre un nuovo proposito decennale: l’Atlante linguistico della lingua sarda. A tutto ciò è necessario dire anche che vi è una piattaforma digitale che permette l’elaborazione e la gestione dati di questo tipo.
Le valutazioni di Alessandra Pinna
“Una svolta che ha l’ obiettivo dell’ aggregazione in termini linguistici -ha detto Pinna-e della particolare unione fra studio, ricerca e innovazione digitale. È un traguardo creato nel segno della coralità, per aumentare la conoscenza dell’idioma e delle tradizioni e per continuare un percorso di difesa e protezione della lingua sarda”.