Come si ottiene la noce moscata?
La noce moscata è data dai semi di Myristica fragrans. Un albero sempreverde originario delle isole Molucche, oggi ampiamente coltivato nella stessa Indonesia, nelle Antille, nella Malesia, nell’isola di Grenada ed in varie regioni tropicali. I frutti di quest’albero hanno forma simile ad albicocche e racchiudono un seme che – per il suo aroma simile al muschio – è stato chiamato ed è tuttora noto come noce moscata.
Gli effetti collaterali della spezia
A dosi elevate, superiori ai 2-8 grammi (in relazione alla sensibilità individuale, alla taglia corporea e all’età), la noce moscata provoca febbre, nausea vomito, notevole eccitazione nervosa, fino a gravi disturbi psichici.
Cosa causa allucinazioni?
Gli effetti allucinogeni vengono ricondotti alla presenza di due composti attivi. Questi sono la miristicina (principio attivo precursore dell’MDMA) e l’elemicina, le cui strutture chimiche sono molto simili a quelle delle amfetamine di sintesi, anche se gli effetti ricalcano più da vicino quelli dell’LSD. A causa dei numerosi effetti collaterali che si manifestano ad alti dosaggi, la noce moscata non trova grosso spazio nella moderna fitoterapia. Questa spezia presenta infatti un’attività in grado di inibire le monoaminossidasi. Ovvero gli enzimi coinvolti nella degradazione di neurotrasmettitori eccitatori come la serotonina e le prostaglandine, mediatori dei processi infiammatori dell’organismo.
Le proprietà benefiche, stimolanti, astringenti, sedative e carminative
Secondo la medicina popolare, invece, la spezia – per le sue proprietà stimolanti, astringenti, sedative e carminative – è utile come stimolante dell’appetito. Inoltre stimola il coinvolgimento sessuale, è utile anche come tonico contro la stanchezza e l’astenia fisica. Se ne descrivono anche proprietà antisettiche, utili contro le infezioni intestinali ed alcune forme di diarrea. Mentre l’azione carminativa della noce moscata la renderebbe utile per aria accumulata nello stomaco e nell’intestino.