l’Italia è in deficit idrico

Pioggia e neve non riescono più a sanare il deficit idrico dell’Italia

Lo afferma l’Anbi (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) il cui Osservatorio sulle Risorse Idriche certifica che sarà impossibile colmare il deficit idrico con il tasso attuale di precipitazioni. L’esempio più evidente sono i grandi laghi del nord, tutti sotto la media. La cui percentuale di riempimento è per lo più inferiore a quella del gennaio 2022, che fu preludio ad una straordinaria stagione di siccità.

L’importanza della neve e della pioggia

Fondamentale l’arrivo invernale della pioggia e la neve per tentare di rimediare all’aridità e alla siccità presente nei campi italiani. Un arrivo che potrebbe consentire di ripristinare le scorte idriche nei terreni, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nelle montagne. I ghiacciai hanno perso il loro spessore e la loro superficie, per cui l’arrivo della pioggia e della neve non basterà a ristabilire la sicurezza del Paese.

La dichiarazione della Coldiretti

«Nell’ultimo anno è caduta quasi 1/3 di acqua in meno (-30%) con drammatici effetti sull’agricoltura ma anche rischi per gli usi civili ed industriali – dichiarano dalla Coldiretti – Mancano all’appello almeno 50 miliardi di metri cubi di acqua per effetto di un 2022 che resta straordinariamente siccitoso nonostante le precipitazioni del mese di novembre che sono risultate leggermente al di sopra della media storica».

L’ultimo report dell’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche

Le precipitazioni non si sono distribuite in modo omogeno sulla Penisola. La maggior parte delle piogge si registrano al Sud, in cui è stato riscontrato un surplus pluviometrico del 50% nel mese di Novembre. Meno le precipitazioni al centro. L’area più critica risulta essere quella del Nord.

Le parole di Massimo Gargano

«Di fronte al confermarsi di una condizione idrica fortemente differenziata fra nord e sud del Paese, emerge la necessità di infrastrutture, capaci di calmierare una contingenza dai profondi riflessi sociali ed economici – commenta Massimo Gargano, dg dell’Associazione nazionale che riunisce i Consorzi di bonifica – Al Governo chiediamo una visione, che torni ad avere il territorio al centro; il Piano aghetti, lil Piano invasi, il Piano di efficientamento della rete idraulica sono strumenti, perlopiù cantierabili, che mettiamo a disposizione del Paese».

About Sonia Mandras

Studentessa di Beni Culturali & Spettacolo, con la passione per il mondo dell'arte e gli argomenti di aspetto socio-culturale. Occasionalmente cantante e musicista. Spiccato senso critico, propensione creativa e mente umanista.

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