UNICEF/Rapporto Istruzione: i bambini delle famiglie più povere beneficiano meno dei fondi nazionali per l’istruzione
18 gennaio 2023 – In un nuovo rapporto l’UNICEF afferma che i bambini delle famiglie più povere sono quelli che beneficiano meno dei fondi pubblici nazionali per l’istruzione e chiede investimenti aggiuntivi e più equi per uscire dalla crisi dell’apprendimento.
I dati del rapporto: studenti delle famiglie più povere a confronto con studenti famiglie ricche
Il rapporto Transforming Education with Equitable Financing (Trasformare l’istruzione con un finanziamento equo), rileva che, in media, il 20% degli studenti delle famiglie più povere beneficia solo del 16% dei finanziamenti pubblici per l’istruzione, rispetto ai più ricchi, che beneficiano del 28%.
Nei Paesi a basso reddito, solo l’11% dei finanziamenti pubblici per l’istruzione va agli studenti delle famiglie più povere, mentre il 42% va ai più ricchi.
Il rapporto esamina i dati sulla spesa pubblica per l’istruzione pre-primaria, primaria, secondaria e terziaria di 102 Paesi. Ha rilevato che un aumento di un punto percentuale nell’attribuzione delle risorse per l’istruzione pubblica potrebbe far uscire dalla povertà di apprendimento 35 milioni di bambini in età da scuola primaria.
Lo studio ha rilevato che in tutto il mondo, la spesa per l’istruzione pubblica ha maggiori probabilità di raggiungere gli studenti delle famiglie più ricche, sia nei Paesi a basso che a medio reddito.
Secondo il rapporto, i bambini delle famiglie più povere hanno meno probabilità di accedere alla scuola e abbandonano prima.
Anche prima della pandemia da COVID-19, i sistemi scolastici di tutto il mondo stavano deludendo i bambini, con milioni di studenti che frequentavano la scuola senza essere in grado di acquisire le competenze di base in lettura e matematica. Stime recenti mostrano che due terzi di tutti i bambini di 10 anni a livello globale non sono in grado di leggere e comprendere una storia.
Soluzioni e altri risultati del rapporto
Un passo fondamentale per affrontare la crisi dell’apprendimento è che i governi forniscano finanziamenti equi e diano priorità alle risorse per l’istruzione pubblica. Ciò implica garantire finanziamenti pubblici per l’istruzione pre-primaria e primaria per tutti e concentrarsi sui poveri e gli emarginati ai livelli superiori di istruzione.
Altri risultati del rapporto: Quasi un terzo dei Paesi spende meno del 15% dei fondi per l’istruzione pubblica per i più poveri. Tra i Paesi a basso reddito, questa percentuale è sorprendentemente alta, pari all’80%.
In 1 Paese su 10, gli studenti delle famiglie più ricche ricevono una spesa per l’istruzione pubblica quattro o più volte superiore rispetto a quella destinata agli studenti delle famiglie più povere. Gli appelli per l’istruzione nelle emergenze spesso ricevono solo il 10-30% degli importi necessari, con notevoli disparità tra Paesi e regioni.
È necessario intervenire con urgenza per garantire che le risorse per l’istruzione raggiungano ogni studente.
Il rapporto definisce quattro raccomandazioni chiave: sbloccare i finanziamenti pubblici pro-equità per l’istruzione; dare priorità ai finanziamenti pubblici per l’apprendimento di base; monitorare e garantire un’equa allocazione degli aiuti all’istruzione in contesti di sviluppo e umanitari; investire in modi innovativi per garantire l’istruzione.