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Google esplora l’intelligenza artificiale

Google con l’intelligenza artificiale ambisce a fare qualsiasi cosa. L’IA servirà a crescere dove Alphabet si è appena affacciata: guida autonoma, diagnostica, robotica, ricerca farmaceutica.

Non sono ipotesi: a dire che questo è il futuro di Google è Google, in un post firmato da cinque manager, tra i quali il ceo Sundar Pichai: “Crediamo che l’intelligenza artificiale sia una tecnologia fondamentale e trasformativa che porterà benefici significativi e utili alle persone e alla società, attraverso la sua capacità di assistere, integrare, potenziare e ispirare le persone in quasi tutti i campi dell’attività umana”.

Cosa vuole fare Google

L’IA, si legge nel post, rafforza “la missione fondante” di Google, che è “organizzare le informazioni del mondo e renderle universalmente accessibili e utili. Riteniamo che l’intelligenza artificiale sia ora, e più che mai, essenziale per far progredire questa missione e questo impegno”.

Il Page Rank – l’algoritmo che ha costruito le fondamenta del motore di ricerca più grande del pianeta – fa proprio questo: orientare nella moltitudine fluida del web.

Da allora, quella capacità di “organizzare le informazioni” è stata trasferita in altre applicazioni e altri settori.

Dalle ricerche online alla farmaceutica

Le potenziali applicazioni elencate da Google sono, in sostanza, infinite: tra le altre cose, l’intelligenza artificiale aiuterà a superare le barriere linguistiche e le disabilità; permetterà alle imprese e alle persone di essere più produttive; aiuterà ad affrontare crisi sanitarie, disastri naturali e cambiamenti climatici; supporterà la ricerca scientifica.

L’intelligenza artificiale “alimenterà e trasformerà anche infrastruttura, strumenti, software, hardware e dispositivi esistenti, inclusi prodotti e servizi normalmente non considerati IA”.

Il machine learning contribuirà ad abbattere le barriere linguistiche (Translate, Assistant) con il progetto Starline. L’IA spingerà l’attività di società controllate come Waymo (per la guida autonoma). Simorphic Labs (per la ricerca farmaceutica) e robotica (Intrinsic).

Sette applicazioni dell’intelligenza artificiale 

La compagnia ha sintetizzato “Sette modi in cui Google usa l’IA per risolvere grandi sfide sociali”.

Inondazioni e allerta precoce – Mostrano le informazioni sulle previsioni nella Ricerca e su Maps, e inviano notifiche ai dispositivi mobili per avvisare le persone in pericolo. Il FloodHub presenta mappe dettagliate delle inondazioni.

Il fronte degli incendi in tempo reale – Attraverso le immagini satellitari e l’IA, è possibile rilevare i confini degli incendi in tempo reale, mostrando la loro posizione nella Ricerca e su Maps.

Aiutare le persone a comunicareProject Relate è un’app Android che le aiuta a comunicare con più facilità. Può trascrivere il parlato in testo, utilizzare una voce sintetica per ripetere ciò che è stato detto, o comunicare direttamente con l’Assistente Google.

Salute prenatale – Circa 295 mila donne sono morte durante o subito dopo la gravidanza e il parto nel 2017. Google sta collaborando con la Northwestern Medicine per sviluppare e testare modelli di IA per consentire a operatori con una formazione minima di individuare con precisione potenziali problemi e rischi.

Lotta alle infestazioni – La società collabora con InstaDeep e la Fao per rilevare meglio le invasioni di locuste in Africa. In India, ha supportato Wadhwani AI per creare un’app che aiuta a identificare e trattare le infestazioni di parassiti.

Iniziative umanitarieOpen Buildings è un progetto che utilizza l’intelligenza artificiale per interpretare le immagini satellitari, in modo da individuare le posizioni e la geometria degli edifici.

Genetica e malattie – Grazie a una partnership con PacBio, i ricercatori stanno utilizzando DeepConsensus, la tecnologia di deep learning, per identificare in modo rapido e accurato le varianti genetiche che causano malattie.

Collaborare per mitigare i rischi

Il post di Google trasuda entusiasmo.

Non vengono però taciuti i rischi in continua evoluzione di una tecnologia ancora emergente.

Dal 2018, Alphabet si è impegnata a seguire i “Principi per l’AI”, un codice di autoregolamentazione per uno sviluppo responsabile della tecnologia. Su questo fronte, però, la compagnia apre alla collaborazione: “Riteniamo che fare l’IA nel modo giusto debba essere uno sforzo collettivo che coinvolge, oltre a noi, anche ricercatori, governi, sviluppatori, utenti”.  

About Giulia Marongiu

Sono una studentessa universitaria del corso di studi Beni culturali indirizzo storico-artistico. Appassionata di arte e cultura.

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