Cresce l’abuso trai giovani di psicofarmaci per fini ricreativi, con conseguenze sulla salute e sul fisico molto negative.
Preoccupa il boom nell’uso di psicofarmaci a scopo “ricreativo” tra gli adolescenti, un nuovo fenomeno di dipendenza, in costante crescita, e che riguarderebbe un giovane su 10. L’uso di psicofarmaci sottratti e utilizzati senza alcun controllo, per uso ricreativo, mette a rischio la salute e la vita. Si tratta di un fenomeno in crescita costante negli ultimi anni, grazie anche alla loro facilità di reperimento. L’allerta arriva dal XXIV Congresso nazionale della Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia (Sinpf), apertosi in questi giorni a Milano e Venezia.
Abuso di psicofarmaci tra gli adolescenti
“Gli psicofarmaci, insieme ad un percorso terapeutico a 360 gradi – ha spiegato Claudio Mencacci, direttore emerito di psichiatria all’ospedale Fatebenefratelli di Milano – sono fondamentali per curare le malattie mentali anche nei giovani e nei giovanissimi. Molte patologie curate per tempo nei giovani, garantiscono loro un futuro. Se questi farmaci sono invece usati con modalità non corrette possono avere ripercussioni negative”. Da qui la necessità, avvertono gli esperti, di avviare campagne di sensibilizzazione e informazione, oltre ad azioni educazionali, anche con il coinvolgimento delle Istituzioni, dalla scuola, alla classe medica e alle famiglie.
“Questi psicofarmaci rappresentano per molti un’ancora di rassicurazione”, analizza Matteo Balestrieri, ordinario di Psichiatria all’Università di Udine e co-presidente della Sinpf, che elenca gli usi distorti osservati tra i ragazzi con reali rischi di overdose: “Per aumentare le performance scolastiche e i livelli di attenzione, per migliorare l’aspetto fisico quando combinati a farmaci dietetici, per potenziare i livelli di autostima, per sentirsi in forma, migliorando sonno e umore”
Un fenomeno in costante aumento tra i giovanissimi
Gli specialisti avvertono di quanto questo sia un fenomeno in crescita costante, tra il 15 e il 20% negli ultimi 5 anni, grazie anche alla facilità di reperimento dei medicinali in questione. Secondo lo studio Espad dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), infatti, questi farmaci sono troppo spesso disponibili in casa (42%), acquistati facilmente su Internet (28%), recuperati per strada (22%), sfuggendo così al controllo di adulti e medici. Aumenta così la dipendenza tra i più giovani, spesso associata anche agli effetti collaterali di altre sostanze psicoattive, come ad esempio tabacco, energy drink, benzodiazepine e stupefacenti, con il conseguente sviluppo di comportamenti pericolosi.
Come contrastare l’abuso: il Vademecum della Sinpf.
Questi numeri hanno portato gli esperti a fornire una serie di consigli allo scopo di contrastare l’abuso di psicofarmaci. Per prima cosa bisogna rivolgersi sempre al proprio medico, no al “fai da te” e alla cosiddetta “assunzione per opportunità”. Non bisogna sottovalutare la potenza terapeutica degli psicofarmaci e le importanti ricadute collaterali. È assolutamente necessario, soprattutto dai genitori, tenere gli psicofarmaci fuori dalla portata di chiunque possa farne un uso sbagliato. È deciso nel più breve tempo possibile avviare campagne di sensibilizzazione e consulenze mirate a pazienti, ai giovani in particolare e alla cittadinanza in generale. Nel caso insorgessero disturbi come ansia, depressione, disturbi dell’umore, seguire sempre le indicazioni dello psichiatra.
Gli psicofarmaci di cui sono più fatto abuso
La tipologia di psicofarmaci senza prescrizione medica maggiormente utilizzata nel corso dell’ultimo anno è quella dei farmaci per dormire (5%). Seguono quelli per l’umore e le diete (1,7% per entrambe le tipologie) e quelli per l’attenzione (1,2%). Le studentesse utilizzano in percentuale maggiore tutte le tipologie, con un rapporto di genere minimo pari a 1,8 in relazione ai farmaci per l’attenzione e più che triplo (3,4) quando si analizzano quelli per le diete. Il 18% degli studenti ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso del 2021; il 2,8% ne ha fatto un uso frequente e quasi il 10% degli studenti è un ‘poliutilizzatore’, facendosi di almeno due sostanze negli ultimi 12 mesi. La sostanza illegale più diffusa è la cannabis, seguita dalle cosiddette ‘New Psychoactive Substances’, sostanze sintetiche che mimano gli effetti di altre sostanze più note.