È attualmente disponibile una pillola che resetta l’orologio biologico
Un italiano su cinque soffre di insonnia. Si tratta di un problema che affligge oltre un terzo della popolazione mondiale.
Spesso il disagio è cronico con sintomi persistenti nell’80% dei casi dopo un anno dalla diagnosi e nel 60% dei casi a 5 anni. Può accompagnarsi a disturbi psichiatrici o psicoemotivi in prevalenza depressione e ansia. Attualmente sarebbe disponibile un nuovo farmaco in compresse che agisce sull’orexina, la “direttrice d’orchestra” dello stato di veglia e di sonno, questo “resettando” l’orologio biologico. Chiaramente sempre sotto prescrizione medica. Se n’è parlato in una delle principali sessioni scientifiche del ventiquattresimo Congresso nazionale della Società italiana di neuro-psico-farmacologia (Sinpf) in corso a Milano e Venezia.
“L’insonnia rappresenta l’insoddisfazione per la quantità o la qualità del sonno associata alla difficoltà nell’iniziare e mantenere il sonno da almeno 3 mesi – afferma Claudio Mencacci, direttore emerito di Psichiatria all’Ospedale Fatebenefratelli di Milano e co-presidente Sinpf -, il sonno risulta pertanto perturbato da frequenti risvegli o da problemi di riaddormentamento dopo i risvegli con un conseguente impatto sulle ore diurne. Ad esempio sonnolenza, iperattività e un generale peggioramento della qualità della vita sono le conseguenze più evidenti”.
“Al giorno d’oggi disponiamo di terapie ad hoc- evidenzia Matteo Balestrieri, ordinario di Psichiatria all’Università di Udine e co-presidente Sinpf -, che grazie alla diversa pluralità di azione consentono di modulare e personalizzare la cura. Cosa che avviene confezionando una terapia in funzione della presenza di ansia e depressione, della durata dell’insonnia, scegliendo farmaci che non diano dipendenza nel lungo termine, dell’età del paziente, usando per esempio medicinali che non compromettono l’abilità diurna nell’anziano. I nuovi farmaci che agiscono antagonizzando l’orexina, di cui grazie all’estensione della prescrivibilità può avvantaggiarsi anche lo psichiatra, consentono di ottenere benefici di efficacia a fronte del contenimento dei costi sociali e assistenziali spesso elevatissimi”.