Serata cinematografica d’essai a Boroneddu all’insegna del sociale. Storie di accoglienza, amore e integrazione.
Il 28 gennaio alle ore 18:00 il Centro di Aggregazione Sociale di Boroneddu in via del Ponte 1, ospiterà l’iniziativa “Incontri conoscitivi” con Cittadini del Mondo OdV, serata cinematografica all’insegna del sociale con storie di accoglienza, amore, amicizia, integrazione. L’iniziativa è nell’ambito della “Rete di interazioni sociali e culturali” promosso dall’Associazione Cittadini del Mondo di Cagliari con il sostegno della Fondazione di Sardegna.
La proiezione dei documentari del regista sardo Karim Galici, “Dall’Est con amore” e “Storia di un Padre ortodosso in Sardegna”, saranno occasione di confronto e approfondimento con la partecipazione attiva degli operatori dell’Associazione.
“Dall’Est con amore”
“Dall’Est con amore. Quattro storie di vita e integrazione” (durata 29 minuti) dedicato all’approfondimento dell’universo femminile nella diaspora immigrata. Quattro donne di generazioni e nazionalità diverse (bielorussa, kirghiza, russa, ucraina), con universali somiglianze. Quattro donne che arrivano dall’Est e hanno scelto la Sardegna come luogo dove vivere, crescere, lavorare e amare. Viktorya (Bielorussia) si è appena laureata, prendendosi una piccola rivincita con la vita che all’età di 12 anni le ha tolto tanto; Olesya (Russia) è una giornalista sempre pronta a partire, se al suo fianco ci sono le due figlie e suo marito; Gulzhan (Kirghizistan), si è liberata da un marito opprimente e seguendo il consiglio della madre ha cambiato vita; Zhanna (Ucraina), è una nostalgica dei tempi sovietici che vive in un paesino dove assiste un vecchietto di 98 anni. Quattro donne di generazioni e nazionalità diverse con universali somiglianze.
“La vita sopra ogni cosa”
“La vita sopra ogni cosa. Storia di un Padre Ortodosso in Sardegna”(durata 25 minuti) dedicato al dialogo religioso e all’accoglienza che la Chiesa cattolica ha riservato ai fratelli ortodossi a seguito della forte presenza delle lavoratrici badanti dall’Europa dell’Est, per la gran parte di fede cristiana di rito orientale. Il docu-film “La vita sopra ogni cosa” è un viaggio nella comunità ortodossa russofona in Sardegna, che parte dal dialogo ecumenico fortemente presente nella città di Cagliari, per poi dirigersi in una chiesetta in cima ai monti di Burcei. In particolare, si racconta la figura di Padre Nicolay Volskyy (sacerdote ortodosso proveniente dall’Ucraina) e la tragedia familiare che l’ha colpito proprio durante le riprese del documentario.
Il Tour da gennaio a giugno
Boroneddu sarà la prima di una serie di tappe organizzate in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Città Territorio con un fitto calendario che da gennaio a giugno 2023, toccherà in maniera capillare quasi tutte le cittadine dell’Unione dei Comuni GUILCIER ossia Boroneddu, Sedilo, Abbasanta, Norbello, Aidomaggiore, Paulilatino, Tadasuni.
La serata sarà introdotta dal video-intervento di Karim Galici, regista, drammaturgo/sceneggiatore, attore e manager culturale. Dopo i saluti di un rappresentante dell’Amministrazione comunale di Boroneddu, discuterà con il pubblico Inna Naletko, docente e fondatrice della Biblioteca “Rodnoe Slovo” presso l’Oratorio Sant’Eulalia di Cagliari.
I due documentari proposti sono reduci da un ottimo successo in giro per l’Italia con tappe in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e numerose località della Sardegna, l’iniziativa “Incontri conoscitivi” pur avendo quale scopo principale quello di creare momenti di aggregazione socio-culturali e costruire percorsi di conoscenza reciproca e scambio di buone prassi con le comunità locali, conserva un interessante livello cinematografico.
Come è testimoniato dal giudizio di Raffaele Rivieccio, giornalista, critico e storico del cinema che in occasione della presentazione alla Casa del Cinema di Roma ha così sintetizzato: “Con i suoi due film, Galici porta avanti una difficile operazione di restituzione di storie complesse, talvolta struggenti, di sradicamento dalla propria “heimat” d’origine e di rinascita in una vita nuova, in una terra nuova, la Sardegna, provando comunque a mantenere una sua autorialità e creatività. Ne escono fuori due film documentari, prodotti da Cittadini del Mondo di Cagliari, che riescono a camminare sul sottile crinale tra pura osservazione ed ascolto delle donne migranti e di un religioso, pienamente accolto dalla comunità in cui vive ed officia, e riconoscibilità di un tocco registico dove “Umanità”, anzi “Umanesimo”, non sembra certo mancare al tocco creativo e tecnico del regista Karim Galici.”